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Odio stare tra la gente (1522998831683)

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on . Postato in Ansia, Stress, Panico | Letto 5055 volte

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le risposte dellespertoPizza, 28

domanda

 

 

Salve, ho 28 anni ed ho sviluppato negli anni una profonda avversione verso il genere umano.

Ho una ristretta e selezionatissima cerchia di buoni amici, ho degli ottimi rapporti con i membri della mia famiglia; ma sono sempre e maggiormente infastidita da gruppi di persone che non conosco o dalle folle ad esempio che si formano durante il fine settimana nelle piazze e nei corsi della mia città.

Mi sento profondamente urtata dal continuo zig zag tra la gente, non amo il contatto fisico (fosse anche una spallata involontaria mentre si cammina). Mi sento costantemente in ansia e spesso mi irrita anche, quando i miei amici mi propongono delle uscite. Quando decido di andare la serata passa il più delle volte in tranquillità e riesco anche a divertirmi, ma ultimamente mi rendo conto di star cercando sempre più scuse per evitare determinati incontri, mentre mi sento totalmente in armonia quando esco da sola o con i miei due cani in posti un po' fuori mano ed immersi nella natura.

Trovare benessere nell'asocialità è una cosa possibile? Durante gli anni delle scuole non ero così restia ad intraprendere relazioni sociali, ora le trovo fastidiose; maschero bene la mia profonda irritazione verso tutte queste "situazioni sociali", ma alla lunga temo di chiudermi sempre più in me stessa adottando queste via di fuga in solitudine. Sono davvero in pace col mondo quando sono per fatti miei, non la soffro questa solitudine che mi fa stare bene, ma mi interrogo sempre più spesso sul perché stia così bene per fatti miei, se sia una cosa che col tempo mi si potrà ritorcere contro...

Il mio ruolo nelle amicizie, ma anche in famiglia è sempre stato quello della buona confidente, della spalla su cui piangere, della persona a cui chiedere un consiglio; questo "ruolo" l'ho sempre preso a cuore anche perché se c'è una cosa che ho sempre detestato è vedere le persone a cui voglio bene, soffrire... Mai mi sono rifiutata nel momento del bisogno, di essere di conforto a chi me lo chiedeva. Attualmente però anche questo ruolo comincia pesarmi, forse è per questo che sto tanto bene con i miei cani... NON PARLANO!!!

La totale sintonia che raggiungo con loro ultimamente mi è impossibile ritrovarla in qualsiasi essere umano. Questo profondo stato di irritazione che mi porto dentro, questa rabbia col mondo da dove è uscita? Come ha fatto a crescere in modo così esponenziale? E' davvero un problema? Cosa potrei fare?

Vi ringrazio in anticipo e spero in una vostra risposta.

 


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risposta

 

 

Cara "Pizza",

lei si descrive, in una parola, come una persona introversa: in qualsiasi altra società e tempo, alcune caratteristiche di personalità sono valorizzate ed altre viste negativamente, e purtroppo l'essere introversi nella nostra attuale società sembra rientrare in quest'ultima categoria. L'idea che essere introversi sia in qualche modo un male è infondata e totalmente arbitraria. Non esistono caratteristiche di personalità migliori di altre. Qualsiasi nostra caratteristica diventa un problema solo se ci fa stare male, e non mi sembra il suo caso. E' felice quando passa del tempo da sola con i suoi cani ed ama coltivare in modo profondo poche e significative relazioni: non c'è niente di sbagliato in ciò.

Lei desidera effettivamente cambiare questo aspetto di lei? Se sì, perché? E per chi?

Dice di avere paura che questo progressivo isolamento diventi eccessivo e le si ritorca contro: in che modi?

Dalla sua lettera non riesco a capire se i suoi spazi di solitudine siano più una ricerca di qualcosa o una fuga da qualcosa, ma solo lei sa la vera risposta a questa domanda.

Lei tiene molto al suo ruolo di colei che c'è sempre per i suoi cari, una confidente, un supporto, una persona su cui contare, ma allo stesso tempo questo ruolo le pesa: anche questo è normale e sano! Siamo tutti umani, e nessuno di noi può solo dare, sempre esserci per gli altri e per i loro bisogni. Alla lunga, identificarsi in modo troppo forte con questo ruolo diventa una fonte di rabbia. Se però non riconosciamo la rabbia, la saturazione e i nostri bisogni, rischiamo, questo sì, di tramutare questa rabbia da energia motrice del cambiamento a rigida difesa compatta e generalizzata verso tutte le relazioni sociali.

Le auguro di riuscire a coltivare sempre meglio i suoi spazi e tutto ciò che la rende felice, di poter accettare tutte le sue emozioni e di sperimentare nuovi e differenti ruoli nelle relazioni con gli altri e col mondo.

 

Pubblicato il 30/04/2018

 

A cura della Dottoressa Elisabetta Ranghino

 


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Tags: ansia consulenza online gratuita gente

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