Paura della morte (00324)
Fabrizio, 37 anni, 04.12.2002
Salve. Questa è la prima
occasione in cui rappresento ad un esperto il mio malessere dovuto, sinteticamente,
ad attacchi di panico per la paura della morte.
Generalmente questo avviene di notte ma può succedere anche di giorno. Quando
ciò avviene, la mia respirazione comincia a farsi affannosa e il panico cresce
sempre di più fino a dovermi alzare dal letto (quando capita di notte), camminare
per casa oppure mettermi davanti alla televisione.
Spesso mi capita anche di parlare ad alta voce chiedendomi: è un'ingiustizia....
Ma il panico più grande mi arriva quando penso alla morte dei miei familiari
(ho una moglie e una bambina di 7 anni)... e solo al pensiero che, un domani,
anche la mia bambina "dovrà" morire... mi terrorizza! A quel punto non so più
che fare, spesso sveglio mia moglie che, ormai a conoscenza di questo mio problema,
non sa come aiutarmi.
Tutto ciò sta veramente condizionandomi la vita. Non riesco più a dormire un
sufficiente numero d'ore, sto male e, la cosa che più mi sconvolge, è la paura
di "trasferire" questo mio malessere anche ai miei familiari. Grazie.
In realtà c'è uno spostamento del problema, perché la persona non riesce a focalizzarlo o ha paura di farlo.
Ti faccio un esempio: vivo uno stress molto forte sul lavoro, mi danno un incarico importante, ad un livello conscio sono contento, tutti mi dicono che sono stato bravo, ad un livello meno consapevole però sono molto spaventato, ho paura di non essere all'altezza, ma non mi lascio libero di esprimere le mie angosce, forse le nego ed un brutto giorno mi ritrovo ad avere un attacco di panico, e non so perché!
Spero di averti spiegato in modo semplice cosa succede attraverso questo esempio.
Siccome siamo esseri unici, non ci saranno reazioni standard, così tu pensi alla morte, mentre qualcun altro userà altri pensieri. Il mio consiglio è di scavare nei tuoi pensieri e nelle tue emozioni per trovare la strada che ti porti al vero motivo interiore per cui stai così male. Se non ce la fai da solo, rivolgiti ad un esperto in psicoterapia.
E' un problema risolvibilissimo, che però va affrontato senza mettere la testa nella sabbia. Inutile dire: prima o poi mi passerà. Anche se ci possono essere dei momenti più sereni, di certo c'è un disagio psicologico che resta.
Prova a scrivere su un foglio tutti i pensieri che ti passano nella testa ogni volta che hai una crisi, e poi cerca collegamenti tra questi episodi, è un passo per capire e conoscerti. Ciao.