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Maria Grazia, 20
Chiedo scusa per il disturbo ma credo sia l'unica cosa che posso permettermi al momento.
Mi chiamo Maria Grazia e ho 20 anni. Sono sempre stata una persona un po' particolare, credo se ne siano sempre resi conto un po' tutti tranne che i miei genitori.
Non gli rimprovero nulla, semplicemente non sono stati capaci di fare il loro "mestiere" ma sono cresciuta comunque e spero di essere diventata una bella persona.
Ho sempre avuto una tristezza costante addosso, un enorme senso di frustrazione per la vita che ho. I miei genitori litigano di continuo, sono a conoscenza dei loro tradimenti, ma finisco sempre per chiudermi in camera e fingere di non sentire nulla.
Non so come cambiare la mia vita, faccio sempre le stesse cose, tutto monotono e schifoso. Mi sento inutile, ho anche vari attacchi di panico durante la settimana, continui dolori al petto.
Sono settimane che quasi non mi alzo dal letto, non faccio quasi nulla durante la giornata, sono inutile, quasi un vegetale. Questa non è la vita che voglio, io voglio essere allegra e spensierata come tutte le ragazze della mia età.
Spesso ho avuto il desiderio di parlare con uno psicologo, ma è una spesa troppo grande considerata la mia condizione economica.
Questa situazione mi sta uccidendo un po' alla volta, non riesco nemmeno a stare con un ragazzo per più di due settimane, sento che potrebbe farmi stare male e quindi peggiorerei ancora di più la mia situazione. Certe volte mi affaccio da balconi e finestre e valuto se siano un posto adatto per morire. "se mi butto qua potrei prendere quel muro con la testa e morire sul colpo".
Vi chiedo aiuto, non ci riesco più.
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Cara Maria Grazia,
nella sua lettera racconta di trovarsi in uno stato costante di tristezza e frustrazione e di assistere a frequenti litigi dei suoi genitori rispetto ai quali trattiene in se stessa la sofferenza che tale situazione le procura:
“I miei genitori litigano di continuo, sono a conoscenza dei loro tradimenti, ma finisco sempre per chiudermi in camera e fingere di non sentire nulla.”
Questa sua modalità di reazione, in cui lo stato emotivo trattenuto non viene nè condiviso né comunicato all’esterno favorisce probabilmente un’ulteriore somatizzazione/accrescimento del disagio interno per via di una sorta di “effetto gabbia” che può risultare un carico pesante da sostenere.
Afferma di non sapere come cambiare la sua vita e di fare sempre le stesse cose, soffrendo nel contempo di attacchi di panico e di momenti di grande sconforto. Nella sua narrazione non ci sono elementi che fanno riferimento alla sua vita quotidiana: se studia o se lavora, se ha altre persone in famiglia o amici con cui poter condividere le attuali problematiche, se ha la possibilità di coltivare degli interessi /di praticare sport ecc.
Tali elementi potrebbero costituire delle efficaci risorse su cui fare leva per aiutarla ad affrontare momenti di disagio e potrebbero anche fornire un sostegno nei termini di “alleggerimento” rispetto alla gestione della situazione di conflittualità familiare.
Lei ha già compiuto un primo importante passo per aiutare se stessa richiedendo una consulenza. Risulta ora molto importante che lei prosegua in un percorso finalizzato ad uscire dallo stato di disagio/malessere che sta vivendo, un percorso terapeutico che la sostenga nella riattivazione delle sue risorse personali con l’obiettivo di indirizzarsi verso il pieno recupero di un adeguato stato di benessere.
A tale scopo, per superare la barriera economica, potrebbe fare riferimento alle strutture sanitarie locali presenti nella sua regione che forniscono servizi psicologici a costi contenuti (ad esempio servizi ASL o consultori). In genere i primi colloqui sono gratuiti e successivamente è previsto il pagamento di un ticket, tenendo presente che ogni regione ha una propria specifica procedura.
Se lo ritiene utile può riscriverci per ulteriori approfondimenti/chiarimenti.
Un caro augurio per un pieno recupero.
Pubblicato il 19/12/2017
A cura della Dottoressa Arianna Grazzini
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Tags: depressione consulenza online gratuita psicologo aiuto