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lisbeth65, 65
Non ho piu voglia di vivere ho fatto tante cose sbagliate sono in difficoltà economiche e voglio morire...
ci ho pensato molto ma non trovo più risposte solo una sensazione di pace quando ci penso.
Non ho più stimoli mi sento vuota ed il cuore che corre veloce faccio uso di lexotan quando ho il cuore che impazza.
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Cara lisbeth65,
le poche parole di cui si compone la sua lettera comunicano una profonda sofferenza: afferma di aver fatto tante cose sbagliate, di trovarsi in difficoltà economiche e di non aver più voglia di vivere. Vorrei chiederle: perché pensa che non possano esserci soluzioni o rimedi rispetto a cose che ritiene di aver sbagliato?
Capita a tutti di sbagliare, nessuno è infallibile; tante volte l’errore può essere funzionale a farci capire delle cose in più su noi stessi nella misura in cui rappresenta un segnale, un’occasione di riflessione e uno spunto da cui è possibile ri-partire per cambiare eventualmente direzione, iniziando a concepire ed elaborare scelte e modalità comportamentali diverse. In quest’ottica, la vita di ognuno di noi può essere assimilata ad un percorso ad ostacoli in cui si procede per tentativi ed errori.
Quello che conta è che l’errore possa diventare un’occasione di apprendimento per se stessi, una sorta di allenamento al problem solving: ho fatto questa cosa, mi rendo conto di aver sbagliato e dunque ne prendo atto, acquisisco consapevolezza e tento di conseguenza altre strategie o piste praticabili.
Nessuno è infallibile, neanche quelle persone che ai nostri occhi possono apparire maggiormente realizzate, quindi l’errore sembra essere un po’ il prezzo che bisogna pagare, talvolta purtroppo duramente, per poter cambiare ricevendo talvolta anche una spinta evolutiva.
In una condizione di forte depressione risulta molto difficile riuscire a pensare a possibili soluzioni e vie di uscita, a modi diversi di inquadrare le cose in quanto si è focalizzati prevalentemente sul rovescio negativo della medaglia e diventa difficile assumere un’ottica interpretativa più esplorativa e possibilista rispetto alle difficoltà e ai problemi.
In aggiunta, quando si è depressi si entra facilmente in un circuito vizioso di auto-colpevolizzazione dimenticando tutte le volte in cui siamo invece riusciti bene in qualcosa, ad esempio nell’affrontare situazioni/eventi che ci hanno messo alla prova, nel riuscire a risolvere un problema o quando possiamo essere stati di aiuto a qualcuno che ne aveva bisogno.
Che cosa può aver mai fatto lisbeth65 di così negativo da non darsi oggi la possibilità di provare a cambiare le cose? Perché è così dura con se stessa?
Quello che mi sento di suggerirle è di fare riferimento il prima possibile ad uno psicoterapeuta tra i servizi sanitari offerti dalla sua regione, che hanno costi sostenibili, dandosi così la possibilità di iniziare un percorso terapeutico che possa sostenerla in questo momento difficile e che la aiuti in un processo di recupero e riattivazione delle sue risorse personali.
Prendersi cura di se stessi è il primo fondamentale passo per intraprendere i successivi. Lei ha gia' iniziato a tracciare il suo percorso richiedendo una consulenza e ora si tratta di proseguire su questa strada.
La montagna non si supera tutta insieme ma a piccoli passi, l’importante è iniziare.
Nell’inviarle cari auguri per un positivo superamento, le riporto una citazione breve ma significativa di uno scrittore austriaco:
"Il verbo adatto alla gioia: cominciare". (Peter Handke)
Pubblicato il 26/04/2018
A cura della Dottoressa Arianna Grazzini
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