Bulimia e depressione (106605)
Viola 17
Cara dottoressa le scrivo perchè da ormai quasi 3 anni soffro di bulimia. Non sono mai stata molto magra, ho sempre avuto qualche chiletto di troppo, anche se non tantissimi, come tutti i bambini, non me ne accorgevo e non mi interessava, ero una vera bambina, non guardavo mtv ne imitavo britney spears, giocavo con le barbie e non mi facevo particolari problemi, ridevo scherzavo e non sapevo cosa fossero i difetti, ma sapevo cosa fossero i pregiudizi. Il motivo è che sono stata adottata dal Brasile appena nata e, per quanto il mio aspetto non lo facesse capire, le insegnanti delle elementari avevano reso pubblica la mia storia e questo non mi ha reso facile alcuni rapporti, ma l'ho superata. Alle medie poi i problemi relazionali e le scenate dei miei genitori, dovuti al tradimento di mio padre, mi hanno trasformato in un muro che si difendeva da tutto e da tutti e qui ho cominciato a sfogare il mio bisogno di attenzione e amore sul cibo. Ero piuttosto sola, ma avevo delle amiche e nonostante le lotte continue sono sopravvissuta alle medie! Andando in prima superiore ero felicissima di iniziare una nuova vita, mi ero anche fatta un gruppo, ma venni bocciata.... le lascio immaginare: l'estate più brutta, senza amici, bocciata, con i miei sempre più insensibili e critici. Nella 2° prima, invece, avevo amiche, amici e un ragazzo. Diventammo grandi amici. Lui era bellissimo e molto magro e così iniziò la bulimia: 10 kg in 1 mese e poi altri 5. Lui fu bocciato e io promossa e non aveva la forza di stare con me. L'anno successivo è stato normale, ho sofferto sempre di bulimia però nel frattempo ero cresciuta e diventata una bella ragazza, anche se un pò pallida ed emaciata e con la fissa della magrezza. In estate incontro l'amore, lui sembra perfetto e io mi lascio andare, sono felice, per 15 giorni sono semplicemente felice, ma poi lui masochista, a causa della grande distanza, non ce la fa a reggere il rapporto e rimaniamo grandi amici. Ci sentiamo ogni giorno su msn dalle 15:00 quando torniamo da scuola, fino alle 23:00. E' un rapporto un pò malato, lo so. Nel frattempo a scuola ho cambiato classe per l'indirizzo e siccome soffro per la mancanza (di Gabriele) sono sempre più chiusa, ma sto con tre ragazze che conosco e, siccome loro sono le classiche fighette, mi adeguo e divento un pò così anch'io. Sono molto triste e silenziosa in classe e non vedo l'ora di tornare a casa per sentirlo. Poi però scopro che non è la persona che credevo, distrugge la vita al suo migliore amico senza motivo e così chiudo i contatti, ma continuo ad amarlo,salto la scuola molto spesso e sto sempre sola, non esco mai di casa, a scuola vado bene ma ho sotto due materie. Succede un casino: mio padre viene arrestato con una accusa falsa, ma gravissima; la mia famiglia è in crisi, i miei sono rimasti insieme anche senza amarsi. In questo periodo non sappiamo come sta lui e il suo lavoro, che aveva iniziato ad ingranare dopo tanti sacrifici, va in pezzi. Quando viene rilasciato con le scuse dei giudici, la sua ditta è fallita e i soldi si sono dimezzati, inoltre per questo problema perdo un mese di scuola e nonostante i miei sforzi per recuperare quelle 2 materie i prof non sono clementi e dicono che sarei dovuta venire a scuola invece di andare in giro a divertirmi. Vengo bocciata con due 4 e le altre materie con 7 e 8... Perdo definitivamente tutta la speranza nella vita, ma non ho il coraggio di uccidermi, solo che ogni tanto mi prendono delle crisi d'ansia. La prima era stata a fine agosto, dopo essere tornata dal mare dove c'era gabry e poi varie. Nel corso delle crisi non riesco a respirare bene, mi sento come pugnalare in tutto il corpo... è terribile e in più ho smesso di parlare, ridere, uscire, muovermi. Non ho più voglia di fare niente, ogni tanto esco e bevo, ma non ho amici, ne ho solo 2 ma abitano lontanissimi. Mi creda non sono una che si piange addosso, ho combattuto tanto, ho sempre cercato di aiutare il prossimo e ho fatto e dato tanto a tanti, ma questo è stato il ringraziamento. Ora non mi lego più a nessuno e non riesco ad avere rapporti con nessuno. Amo una persona che non mi ama e non ho voglia di vivere ma neanche di morire, così stringo i pugni e cerco di pensare positivo...istinto di sopravvivenza... Ora mi chiedo se questa mia depressione sia dovuta soprattuto a questi miei casini o in gran parte alla bulimia. Può aiutarmi in qualche modo? Grazie, Viola.
Cara Viola, generalmente la bulimia è uno dei possibili effetti di tipo comportamentale ad una depressione (o ad un momento o periodo depressivo). Non credo quindi che sia la causa, piuttosto attraverso i comportamenti bulimici si continua ad alimentare la disistima per se stessi e dunque si alimenta anche il proprio umore depresso. Certamente gli eventi che racconti non ti hanno aiutata a venirne fuori e a vivere in modo più gioioso e amorevole il rapporto con te stessa (oltre che col mondo). Ma il fatto che tu sia stata adottata potrebbe essere, più di ogni altra cosa, alla base del rapporto problematico che hai nei confronti di te stessa e della tua immagine. Non so se quanto dico ti risuona da qualche parte, ma dalla mia esperienza (oltre che dai libri di studio) ho imparato che i figli adottivi soffrono spesso di scarsa autostima e soffrono di profonde insicurezze. Ovviamente non solo loro, moltissimi ragazzi e ragazze della tua età hanno problemi di questo tipo, basta che ti leggi qualche domanda di psiconline per rendertene conto...... Ma un figlio adottivo si porta dentro spesso una ferita antica, che condiziona la vita e con la quale prima o poi deve fare i conti: un figlio adottivo è stato abbandonato da piccolo (ovviamente i motivi possono essere diversissimi) e questo rifiuto subito in tenerissima età lascia spesso il suo segno negativo. Se un bambino (anche piccolissimo.....) viene abbandonato dalla propria madre, quel bambino da qualche parte di se stesso potrà pensare di non essere meritevole di amore, di avere qualcosa di sbagliato, motivo per cui è stato abbandonato. E questa idea di se stesso può, appunto, condizionare la sua intera esistenza. Succede così anche per i figli di madri depresse, che stando molto male non possono (soprattutto nei primi mesi di vita) occuparsi del proprio figlio, o non riescono ad essere affettive con lui/lei: quel figlio penserà di aver fatto qualcosa di sbagliato, di essere sbagliato, giustificando così il comportamento anafettivo della madre e assumendosi tutte le colpe. Questo accade perchè i bambini sono egocentrici, almeno fino ad una certa età; pensano che il mondo giri intorno a loro, e ogni cosa che accade è in qualche modo legata a loro. In particolare ciò che accade nella madre, che è la persona con la quale hanno un rapporto strettissimo, senza separazione e confini. Ti dico questo perchè tu possa pensare se credi che la cosa possa riguardarti, non certo perchè tu debba sentirti marchiata dal tuo essere figlia adottiva. Tutt'altro, è bene che, in ogni caso, cerchi di trovare i motivi al tuo disagio psicologico e li affronti, perchè anche le ferite più profonde possono guarire, se si usano buoni disinfettanti e cicatrizzanti. Nel tuo caso, qualunque sia la causa dei tuoi disturbi, il disinfettante è la comprensione, l'approfondimento, l'esplorazione all'interno delle tue emozioni e delle tue paure. Il cicatrizzante, probabilmente, è l'accettazione. Ad ogni modo, sei una persona combattiva: non demordere e cerca dentro te stessa; la strada lo so, è faticosa, ma hai ottimi strumenti per affrontare gli ostacoli e passare oltre. Se credi, fatti aiutare da uno psicoterapeuta.
(risponde la Dott.ssa Elisabetta Corberi)
Pubblicato in data 20/10/07
Pubblicità
Vuoi conoscere i libri che parlano di depressione
per saperne di più?
Cercali su Psiconline®
Professional Store