Depressione (108669)
Vittoria 22
Salve, la mia storia è abbastanza complessa, iniziò circa 5 anni fa quando, in un periodo di forte stress psicologico, ebbi forti emicranie e iniziai a sentirmi molto triste, così triste che il medico di fiducia mi diede ansiolitici e antidepressivi che purtroppo non bastarono, cosicchè iniziai una terapia psicologica che mi aiutò molto. Dopo poco ne uscii e decisi di smettere la terapia. Purtroppo nel seguito alternavo fasi depressive con momenti abbastanza tranquilli, volevo farcela da sola anche se l'appoggio del mio ragazzo all'epoca fu importantissimo. Così importante che iniziai ad appoggiarmi sempre di più a lui come se lui fosse il mio guaritore da tutti i mali. Non capivo, però, che in quel modo stavo annullando la mia persona. Dopo un anno sentii l'irrefrenabile bisogno di dirgli tutto ciò che mi succedeva come per giustificare le mie azioni, ovunque andavo, ciò che facevo, era come se qualcosa dentro di me mi obbligava a dirgli tutto. Un giorno iniziai a pensare alla mia vita, a me; volevo cambiare, volevo essere felice perchè non riuscivo più ad andare avanti in quel modo (in quel periodo non ero in terapia), gli obblighi, le parole erano diventate pesanti: dipendevo da lui, io non ero nulla. Ci lasciammo e iniziai ancora il mio periodo di sofferenza: non avevo amici, mi sentivo sola e re-intrapresi la terapia. Purtroppo sono passati 2 anni e non so che pensare. A volte mi lego in modo morboso alle persone, ma ho paura che tutto si ripeta. Mi sento incerta, così mi rifiuto di uscire con ragazzi o semplicemente con amici. Ho paura di nn riuscire ad andare avanti da sola. Quindi obbligo me stessa a stare da sola e non amare è la cosa più brutta del mondo... Ho tanta paura di non riuscire a riprendere in mano la mia vita. E' passato troppo tempo e non riesco ad amarmi. Vorrei farla finita ma ho tanta voglia anche di vivere. Sono in terapia da piu di 2 anni ormai... e il mio psicologo dice che i farmaci li posso benissimo evitare, di crederci, che ce la farò... Volevo essere ascoltata anche da voi e vi chiedo se gentilmente potete darmi un consiglio e appunto consigliarmi se fosse opportuna anche una terapia farmacologica... Si può guarire da questo male oscuro? Ho voglia di essere felice... Vi ringrazio anticipatamente.
Cara Vittoria, è difficile con così pochi dati in mano darti un consiglio… e se il tuo psicologo ti ha detto che puoi farcela senza l’uso di farmaci, perché dubitarne?! Quando come te si è avuto una cattiva esperienza, è naturale cercare di evitare con tutte le proprie forze di incontrarne un’identica, ma l’isolarti non ti porterà a non soffrire! Certo, la paura di legarti ad altri perché potresti perderli… può indurti a pensare che è meglio stare da soli, ma sai bene che non è così. È meglio non rischiare e non provare niente di nuovo? È meglio non uscire con un’amica e godere di qualche momento insieme perché forse un domani non ci sarà? Non lasciare che la paura risponda a queste domande! La strada è lunga e difficile, ma se hai al tuo fianco un professionista di fiducia, che crede in te, dovresti iniziare a prendere lui a modello e provare a guardare te stessa con i suoi occhi, cercare quella forza che lui ti riconosce e tirarla fuori. In bocca al lupo!
(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)
Pubblicato in data 11/01/08
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