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Depressione (108868)

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Francesco 22

Salve, mi chiamo Francesco, ho 22 anni, sono uno studente universitario. Alcune volte mi capita di entrare in fasi depressive da cui mi riprendo soltanto il giorno dopo; di solito queste fasi sono provocate da contrasti che ho con persone sia conoscenti che non conoscenti. Non riesco a reagire quando vengo deriso o vengo trattato male, anzi ho paura, e come se dentro di me si formasse un blocco, che non mi permette di reagire. Questo blocco non c'è l'ho da ora, ma dalle scuole medie e superiori; ho passato una strana infanzia, nella prima avevo tantissimi amici poi quando hanno iniziato a deridermi e a picchiarmi mi sono allontano da tutte queste persone chiudendomi a casa e facendo agganci con due o tre amici e continuando i miei anni scolastici e di amicizia con questi due amici, che oggi sono come due frattelli, ma anche loro mi prendevono in giro, invece di comprendermi, di aiutarmi, ma quando le stavo per prendere erano i primi ad aiutarmi o a consigliarmi, non li capivo e forse non li capisco neanche adesso, perchè hanno mantenuto lo stesso carattere. Con l'inzio dell'università ho provato a crearmi nuove amicizie, ma ho avuto il risultato di avere ottenuto tante conoscenze ma mai una amicizia femminile. Sento questo paese sempre più stretto, perchè i ragazzi che mi passano accanto li vedo pronti a prendermi a calci nel sedere come hanno fatto finora e forse non lo faranno più, perchè hanno pietà, oppure sono stanchi di giocare con un debole. So che nella vita sopravvivono solamente i forti e il senso di abbandono oggi in me si è fatto talmente forte da provocarmi disturbi mentre studiavo, non so se riuscirò a costuirmi un futuro professionale, quello che ho scelto all'università non è stato un mio desiderio, ma una scelta spinta dai miei genitori, mi mancano pochi esami e le materie mi piacciono. Non riesco a percepire ora qualcosa di stabile, sia nella vita sentimentale, che in quella sociale, ma anche nel futuro professionale e tutto ciò mi spaventa. Vorrei capire soltanto se posso cambiare e cosa posso fare per migliorare la mia vita.

Caro Francesco, come spesso ripeto ai miei nuovi pazienti "anche i sassi cambiano....". Il messaggio che voglio darti perciò è di speranza: come diceva Wittgenstein "Quando la vita diventa difficile da sopportare, si pensa a un mutamento della situazione. Ma il mutamento più importante ed efficace, quello del proprio comportamento, non ci viene neppure in mente, e con difficoltà possiamo deciderci ad affrontarlo". Ricordati questa frase, perchè il cambiamento nasce dentro ognuno di noi, dentro le persone: tu hai tutto per riuscirci, sono convinto che le risorse e le potenzialità dentro di te abbondino, anche se tu magari non ne sei consapevole. Prova a farti aiutare, prova a rivolgerti ad uno psicologo che faccia psicoterapia cognitiva-comportamentale o psicoterapia ipnotica; oppure prova a vedere su internet se nella tua zona organizzano corsi di assertività. L’assertività è la caratteristica di chi realizza se stesso, manifestando le proprie doti e le proprie esigenze nel contesto sociale. Il training assertivo ha un posto di primo piano in psicologia, per la sua proprietà di inibire le reazioni di ansia e di consentire un migliore adattamento alle situazioni sociali. La capacità di essere assertivi ha un effetto importantissimo sulla nostra autostima, cioè il giudizio profondo che abbiamo su noi stessi, fatto di parole ma anche di emozioni. Poiché l'assertività è coinvolta in una così grande quantità di situazioni, è evidente che se ci ritroviamo ad essere poco assertivi abbiamo grande probabilità di avere problemi di autostima, frustrazione, ansia, rabbia repressa, demotivazione o anche depressione. Tutte le persone intorno a noi ne saranno coinvolte in qualche misura. Ma l’assertività funziona, come risposta antiansia e come condizione per realizzare i propri obiettivi, solo se viene esercitata. Sono certo che riuscirai ad accrescere la fiducia e la sicurezza in te stesso e solo allora potrai vivere più serenamente. Ricorda, che sei tu padrone della tua vita, e che nessuno ti riporta le cose che non hai fatto. Essere quello che si desidera essere, accettare gli errori, baluardo dei nostri successi. Questo è il segreto... o forse non ci sono segreti... come diceva Oscar Wilde "l'unico mistero è ciò che si vede e non l'invisibile". Così, nelle parole di Virgilio "Vince chi crede di poterlo fare". Buona fortuna.

(risponde il Dott. Fabio Gherardelli)

Pubblicato in data 22/01/08

 

 

 

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