La mia perdita (1542443204920)
Lose123, 29
Gentili dottori vi scrivo per raccontarvi la mia storia ed avere un aiuto su come gestirla siccome non credo che in questo momento la stia affrontando nel modo giusto.
Circa un mese fa ho perso il mio bambino, si perchè io non l'ho mai chiamato "Aborto spontaneo" o "Aborto ritenuto", per me era il mio bambino. Ho sempre desiderato un figlio, anzi dopo un paio d'anni di convivenza l'ho desiderato ancora di piu' pensando sempre che potesse essere la gioia della casa, sia mia che dello splendido uomo che ho sposato.
Così in viaggio di nozze sono rimasta incinta al primo tentativo e quando l'ho scoperto mi sono sentita così fortunata, così orgogliosa di aver concepito sin da subito, come se avessimo ricevuto un dono.Durante la gravidanza non sono mancati momenti di stress a lavoro ma quando tornavo a casa e mi stendevo sul letto mi accarezzavo la pancia e subito mi sentivo meglio fino a che un giorno lo stress non fu talmente forte da provocarmi una perdita così iniziai siringhe per cercare di aiutare la gravidanza ed analisi continue per controllare la crescita del mio piccolino.
Poi però finalmente durante un ecografia di controllo sentimmo il suo cuoricino, io e mio marito eravamo al settimo cielo e cominciammo a progettare il nostro futuro. All'ottava settimana quel cuoricino era diventato bradicardico e due giorni dopo aveva smesso di battere. Ho pianto tantissimo, anche per giorni interi, il mio bambino non c'era piu' ed a quello si aggiungeva il trauma dell'ospedale, del raschiamento, che consolandomi mi dicevo che forse era il mio piccolino che non voleva lasciarmi ed ero obbligata ad affrontare tutto. Ho pensato che con il tempo il dolore ad un certo punto sarebbe sparito ma invece continuo a piangere, questa volta non sulla spalla dei miei cari, ma di nascosto.
Piango se vedo un cartello con bambini, piango se qualcuno mi chiede quando farò un figlio, piango quando sono accanto a donne in gravidanza, ma non per invidia ma semplicemente perchè il mio bimbo non c'è piu'. Sono in una fase in cui molte amiche sono neo-spose e dopo questa, che per me è stata una tragedia, mi sono trovata presente ad un annuncio di gravidanza dove ho dovuto fingere di stare bene per non rovinare il bellissimo momento dei miei amici.
Mi distrugge il fatto che nessuno possa capirmi, che se ho voglia di piangere devo trattenere le lacrime per non sembrare pesante, quasi come se debba vergognarmi del mio dolore. Ho paura di non poter diventare mamma e dare a mio marito la famiglia serena che merita e desidera. Fingo di essere felice per la mia famiglia, per mio marito e per i miei amici ma quando sono sola proprio non posso fare altro che piangere. E' normale provare così tanto dolore anche se è passato piu di un mese? Cosa posso fare per sentirmi meglio? Vi ringrazio

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Gent.le Lose,
comprendo il suo dolore di madre nell' aver vissuto l'esperienza dell'aborto spontaneo e che ora si trova a vivere il lutto per la perdita di una creatura piccola che rimane e rimarrà suo figlio/a. Lei è già diventata madre, e con amore può accogliere questa creatura nel suo cuore. Il disturbo post- traumatico da stress è qualcosa che necessita del tempo per essere affrontato e superato. L'aspetto psicologico è molto importante per affrontare la gestazione.
Cerchi il più possibile di trovare un equilibrio psicofisico e di accogliere questo bambino come suo figlio/a, non come una creatura che ha perso. Rimarrà per sempre madre di questo piccolo/a anche se non è mai nato/a. Le suggerisco di intraprendere un percorso di Psicoterapia individuale in modo da superare questo momento e da poter essere pronta per vivere in armonia e serenità un'altra gravidanza.
Pubblicato il 23/11/2018
A cura della Dottoressa Iolanda Lo Bue
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