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Mi sento triste e depresso [1617542414837]

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le risposte dellesperto

ANONIMo, 14 anni

domanda

 



Buongiorno,

sono un ragazzo di 14 anni e sto vivendo un periodo buio nella mia vita; il motivo è soprattutto l'impatto che ha avuto mia madre sulla mia vita.

All'inizio negavo il fatto che spesso fossi abbattutto e con l'autostima a pezzi per via di mia madre ,ma riflettendoci penso che lei sia stata quella che ha fatto la maggiore parte del lavoro; quando per esempio dai 6 ai 10 anni ero quasi costantemente bullizzato, escluso e preso di mira dai miei compagni di classe e leraccontavo quello che mi succedeva a scuola all'inizio si arrabbiava con i professori e i miei compagni di classe dicendo che mi avrebbe sostenuto ma circa il finesettimana quando si arrabbiava per il "grande casino" che c'era in casa e invece di dire tranquillamente di fare tutti la propria parte e mettere in ordine tranquillamente in ordine, inveiva e dava ordini a destra e manca e se qualcuno osava fiatare lo insultava o lo picchiava, soprattutto in quei momenti diceva che la mia situazione a scuola erano dei miei problemi, ero io a spingere gli altri a bullizzarmi, erano solo delle paranoie ecc. Ho sempre avuto anche dei problemi a relazionarmi con gli altri perchè ho paura di essere troppo invadente o arrogante o di essere aggredito forse per le esperienze di bullismo che ho avuto.

Mia madre ha sempre sminuito mio padre e i suoi problemi dicendo perchè non fai questo?!, perchè non fai quello?!, quando penso che mio padre sia una brava persona anche se ha molti impegni e cerca di prendere il più tempo possibile per stare con noi e fa una parte consitente dei lavori di casa oltre che cucinare il pranzo e la cena quasi tutti i giorni. Mia madre ha sempre cercato di far apparire ai nostri occhi i parenti da parte paterna come dei mostri dicendo che se ne approffitano di nostro padre, che quando facevamo le cene di famiglia ridono di noi... Da questo forse deriva anche la mia difficoltà a costruire un rapporto forte e duraturo con i miei famigliari.

Con i miei fratelli soprattutto con mio fratello Lorenzo ho sempre avuto un buon rapporto anche se sono preouccopato per mia sorella e fratello più piccoli rispettivamente di 11 e 6 anni; la prima è altruista anche se molto vivace anche se fa spesso non si rende conto (es. si sveglia e si mette a urlare la mattina presto quando tutti stanno ancora dormendo) di poter dare fastidio in certe situazioni; ma spesso in situazioni con problemi facilmente gestibili si fa prendere dal panico e urla e si fa prendere dal panico oppure mette da parte i suoi bisogni per soddisfare prima quelli dagli altri. Il secondo mi dispiace dirlo certe volte molto arrogante e saccente e ti ride in faccia quando uno gli dice magari di smettere di urlare a tavola e ricatta spesso gli altri per i propri scopi, però forse si comporta così forse perchè pensa che per poter essere felice qualcuno soddisfi tutte le sue richieste e invece penso che abbia bisogno di essere compreso. Premetto anche un altro problema che riguarda la visione di materiale pornografico: La prima volta che vidi un video porno fu intorno ai 12 anni e per la prima spinta ormonale oltre a vedere per curiosità che cosa fosse esattamente un porno prima consultai Wikipedia, Treccani... Per capire che cosa fossero in modo approfondito, ma mi comparì un sito in cui c'erano delle informazioni ma anche pubblicità con materiale pornografico da quando le vidi penso che fu da lì che guardo materiale pornografico;

Non so se il mio è un disturbo ma non mi piacciono i porno in cui gli uomini violentano le donne piuttosto preferisco una donna piuttosto che "domini l'uomo; guardo soprattutto il porno giapponese del genere Hentai; Vorrei smettere totalmente di guardarli e non so come fare (li guardo una volta ogni mese); Ho paura che di questo passo io diventi un uomo maschilista e violento e vorrei invece essere un uomo femminista che costruisce una relazione sana con la sua ipotetica fidanzata; Ho anche paura di stare diventando una persona con vari disturbi come il disturbo ossessivo-compulsivo o essere un narcisista. Ho scritto questo testo perchè vorrei dei consigli su come affrontare le situazioni descritte qua sopra.

 




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risposta

 

 

Buongiorno Marco..

So che Marco non è il tuo nome e nemmeno il tuo nick, ci hai scritto in anonimato. Vorrei risponderti potendoti dare un nome, mi viene più facile scrivere pensando di chiamare per nome la persona a cui mi rivolgo. Ho scelto questo che è abbastanza comune e familiare e probabilmente avremo entrambi diversi amici che si chiamano così. Ti dò del tu, così magari ci si può sentire più a proprio agio entrambi. Spero vada bene per te.

Riassumo brevemente quello che descrivi:

  • Il periodo che stai vivendo: un momento di buio.
  • Il tuo stato d’animo: abbattuto, con bassa autostima
  • Le spiegazioni che offri circa i fattori che secondo te hanno contribuito in modo prevalente a segnare il tuo periodo ed il tuo stato d’animo: l’atteggiamento di tua madre verso di te e la famiglia, in particolare verso tuo padre.
  • Le tue difficoltà: costruire un rapporto forte e duraturo con i tuoi familiari
  • Le tue preoccupazioni: per tutti i fratelli, Lorenzo con cui hai un buon rapporto, la sorella più piccola che è altruista ma urla e si fa prendere dal panico, il fratello minore arrogante ma bisognoso di essere compreso
  • I tuoi desideri: divenire un uomo capace di costruire una relazione felice con una fidanzata ipotetica
  • Le tue paure: divenire maschilista, sviluppare un disturbo ossessivo compulsivo, essere narcisista
  • I tuoi bisogni: comprendere e gestire la condotta della ricerca di materiale pornografico, avere consigli su come gestire le situazioni descritte.

A tutto questo che tu hai comunicato vorrei aggiungere le tue risorse, quelle che emergono qui: capacità di introspezione, di empatia, di dare attenzioni, di chiedere aiuto.

Concordo in parte sul fatto che la condotta di tua madre, per come la descrivi, possa essere un fattore che contribuisce al tuo malessere: da una parte ti difende dall’altra ti attribuisce la responsabilità delle tue difficoltà a scuola. La sua ambiguità può presumibilmente generare in te difficoltà a fidarti di lei e a considerarla un punto stabile a cui riferiti per i tuoi bisogni. D’altra parte il suo accanimento verso tuo padre, che consideri brava persona, impegnata nel lavoro ma presente in casa a fare quasi sempre da mangiare o cose che in genere fanno le mamme (anche se non si sta dicendo che tua mamma non lo faccia), potrebbe gettare al tuo sguardo una luce ambigua anche su tuo padre. Magari non te ne rendi conto, ma magari c’è anche questo. Sembra che tuo padre, per quanto disponibile e capace di provvedere dove tua madre non c’è e di tollerarla (non hai descritto le reazioni di tuo padre quando tua madre parla dei suoi parenti come mostri, quindi immagino che tuo padre la tolleri o che comunque non sia riuscito ad ottenere di ridurre le provocazioni di tua madre) possa non riuscire a riorganizzare una più equa distribuzione dei compiti in casa, o a riorientare diversamente tua madre, in qualche modo, volendo o nolendo, più o meno consapevolmente potrebbe subirla. Magari anche pensando di non aggravare la situazione e per quieto vivere. Immagino ma potrei sbagliarmi, ovviamente.

Se le cose stessero così, un altro fattore che potrebbe contribuire al tuo periodo di buoi, oltre il disagio di tua mamma, è il fatto di vedere tuo padre come poco “virile”, nel senso di dominante, nell’accezione più sana dell’essere maschile. Sempre se fosse così, avresti difficoltà nel trovare in tuo padre proprio quella “virilità” di cui un ragazzo come te avrebbe bisogno alla tua età. Alla tua età ci sono tante sfide, una in particolare riguarda la necessità biologica, “ormonale”, per citare una tua parola, di avviare un processo di maturazione al maschile anche attraverso delle identificazioni con ruoli maschili, a volte adulti, a volte proprio sessualizzati. Anzi, spesso sono prevalentemennte sessualizzati. Anche le ragazze della tua età cercano figure maschili sessualizzate, cercano quindi ragazzi più grandi della propria età per favorire in loro il riflesso di una maturazione femminile che sta avvenendo con ritmi più rapidi di un ragazzo. Considera che a 12-13 anni una ragazza già sviluppa con la prima mestruazione, e questo segna per loro più che per un ragazzo il passaggio di rito ad un processo di identificazione come “donne”. I ragazzi non hanno la prima mestruazione, non hanno un passaggio di rito biologico vero e proprio e la loro identificazione al maschile è più tortuosa, a volte dura tutta la vita, ha necessità di trovare forme diverse da quelle biologiche, per esempio il bisogno di conquista del territorio attraverso il lavoro, come in una scalata sociale dove si ogni volta si alza l’asticella di qualche passo, o l’accumulo di beni materiali, cose che si contano e che possono simbolicamente dire quanto e quando divento definitivamente più grande, più adulto, più uomo o più maschio. Non è sempre così, oggi assistiamo a dei processi dove gli uomini rinunciano a tali sfide, o le rallentano, le cedono anche per l’ansia da prestazione che può divenire invalidante e assumono in modo più o meno consapevole, maturo un atteggiamento meno competititivo sia verso gli altri uomini sia verso le donne cercando collaborazione, come fa tuo padre probabilmente.

Tutto questo per dirti che il tuo approccio alla pornografia è stato sì indotto dall’ormone..dalla necessità di scoprirti biologicamente “sperimentarti” in questa evoluzione storica e psicobiologica di cui percepisci il movimento, ma è anche un modo di accostarti ad una virilità che forse manca nell’immagine che ti arriva, che si costruisce nella tua mente, di tuo padre.

Aver avuto accesso ad immagini e video violenti sessuali di uomini su donne è solo un modo di cercare espressioni di virilità in assenza di altre che siano di impatto per te, convincenti per te. E ovviamente quella violenza non ti convince, perché non ti appartiene, perché di natura sei empatico preoccupato per i tuoi simili e fratelli, perché in fondo sei già identificato in qualcosa di importante: avere una relazione sana con una donna, che mi pare la cosa più seducente che ci possa essere, virile e femminile allo stesso tempo. Quindi l’approccio alla pornografia è un modo di esplorare il tuo biologico e psicologico, dove plausibilmente viene meno l’identificazione con una figura paterna “maschile” o “virile” e dove il femminile di tua madre domina come aggressivo e più maschile. La ricerca o l’incontro di questa violenza 'uomo verso donna' nella pornografia, per quanto disallineata da te e dal tuo sentire, potrebbe avere anche la funzione di preservare nell’immagine femminile qualcosa di non violento (nelle sue forme e risposte sottomesse), un’alternativa all’atteggiamento di tua madre. Di nuovo quello che stai cercando di ristabilire è un rodine “naturale delle cose”.      

Non ci vedo ancora perversione nel tuo approccio alla pornografia, nemmeno narcisimo visto che sei nell’età in cui hai bisogno di sperimentarti ascoltarti metterti al centro e conoscere gli ormoni.. Invece l’aspetto più critico è la tua preoccupazione di avere un disturbo ossessivo compulsivo. E’ possibile che la ricerca del materiale pornografico sia compulsivo perché da una parte guidata dai bisogni di esplorazione e dall’altra rifiutata per il fatto che non ti ci identifichi del tutto e quindi ci ritorni per l’urgenza di non fallire o abbandonare del tutto il processo di maturazione maschile. E’ un circolo vizioso dove la ricerca di una virilità dominante da una parte fallisce perché non ti ci identifichi ma dall’altra ti inquieta perché l’hai cercata e quindi la ricerchi per convincerti che non è di quella che hai bisogno. Ti viene il dubbio che avendola cercata tu possa essere e divenire quello, quindi fai delle prove, ti vai a riguardare quelle immagini per convincerti che non è di quello che hai bisogno. Siccome però poi non c’è altro nella tua esperienza quotidiana reale, non puoi abbandonare quel virtuale pornografico perché rimmaresti dell’idea di non avere evoluzioni e sbocchi.

Il mio consiglio è di frequentare delle amiche delle ragazze di cui ti fidi, di relazionarti col mondo femminile della tua età e a piccoli passi sperimentare, osservare, che effetto fai su di loro quando comunichi, scherzi, se c’è qualcosa che ispira loro fiducia in te, se desideri lasciare una carezza, se desiderano lasciarti un bacio una carezza.

Altro consiglio è quello di comprendere che i tuoi genitori hanno certamente dei vissuti a te ignoti, la loro storia personale forse non ti è nota, provengono anche loro da problemi, alcuni forse irrisolti.

Potresti far leggere quello che hai scritto a noi e quello che ti risposto a tuo padre, parlarne con lui, potrebbe essere un buon momento in cui confrontarsi tra uomini, o crescere insieme.

Non mi dilungo troppo sui tuoi fratelli: tua sorella ha bisogni di attenzioni è chiaro e che qualcuno la ascolti, di Lorenzo ti preoccupi ma non so in quale modo e per quali ragioni, del più piccolo tu dici che ha bisogno di comprensione..prova a giocarci, magari ha bisogno di giocare in allegria spensierato, di essere chiamato per nome. Saprai tu come aiutarlo. Puoi parlare anche di questo con tuo padre.

Ti lascio anche una ricerca da fare, se sei curioso. Prova a leggere qualcosa sul femminismo, che è un movimento storico sociale. Essere femministi non equivale ad essere dalla parte delle donne o sensibili al mondo donna. Può essere un’occasione per te per farti portavoce di qualcosa di questo mondo uomo-donna così complicato e mai facile.

Sei in gamba.

Ti abbraccio forte.

Liuva Capezzani

 

 

 


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