Signora (1513381147883)
Arabella, 53
Cinque anni fa ho perso mio marito per un attacco improvviso di cuore.
Il giorno del funerale ho scoperto che il nostro commercialista ci aveva truffato e sono in causa da allora.
Tre mesi dopo ho perso il lavoro. Da oltre un anno devo fare da badante a mia madre invalida che vive a casa mia senza l'aiuto di nessuno. Per fortuna ho amici che mi aiutano con i soldi perché anche i pochi lavoretti che riesco ad avere (faccio la traduttrice) mi pesano moltissimo e li faccio dieci volte più lentamente di prima.
Ho continue crisi di pianto perché mio marito mi manca, e di rabbia contro la vita. Finora ho cercato di andare avanti un giorno alla volta, ma negli due mesi ho cominciato a
sperare, ogni volta che vado a dormire, di non risvegliarmi più.
Non ho la possibilità di uscire di casa per andare dal psicoterapeuta della mutua (che sta a oltre 15 chilometri) perché non posso lasciar sola mia madre. Non mi posso permettere una badante né ho trovato uno psicoterapeuta che venga a casa a pagamento. Cosa posso fare?
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Cara Arabella,
comprendo pienamente il suo dolore e il suo stato di sofferenza interiore a fronte di una situazione molto delicata in cui si è trovata ad affrontare la morte di suo marito, la perdita del lavoro e la concomitante condizione di disabilità di sua madre. Condizione quest’ultima che si trova ad affrontare da sola senza poter condividere le responsabilità con altri, venendosi a creare in tal modo una sorta di “gabbia” che non le consente di disporre di suoi confini personali definiti e di ricaricare le sue “batterie interne”.
A mio avviso è fondamentale che lei intraprenda un percorso psicoterapeutico che la sostenga sia nel processo di elaborazione del lutto di suo marito che nella gestione della condizione di disabilità di sua madre.
Un percorso che la aiuti quindi ad uscire dallo stato depressivo e a riattivare le sue risorse personali con l’obiettivo di riacquistare uno stato di maggiore serenità e fiducia sia nello svolgimento della sua attività lavorativa che nel fornire cura e sostegno a sua madre.
Secondo il mio parere risulta inoltre importante che sia lei a recarsi dallo psicoterapeuta, e non viceversa, in quanto la decontestualizzazione è funzionale nella misura in cui favorisce un processo di ridefinizione del suo spazio personale.
Date le sue attuali oggettive difficoltà a potersi assentare da casa potrebbe fare riferimento ai servizi sociali e sanitari del luogo in cui risiede nei termini di una possibile presa in carico della situazione da parte di un assistente sociale, la verifica di eventuali misure di sostegno previste, in modo da vagliare tutte le piste percorribili con l’obiettivo di estendere il raggio di azione tramite una rete di sostegno sociale che possa coadiuvarla.
Se lo ritiene utile, può riscriverci per eventuali approfondimenti/chiarimenti.
Cari auguri
Pubblicato il 31/01/2018
A cura della Dottoressa Ariannna Grazzini
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Tags: depressione consulenza online gratuita madre dolore perdita lutto marito