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Mariella 46

Sono stata in terapia per una forte depressione per quattro anni da uno psichiatra dell'ospedale dove risiedo. Son stata anche ricoverata in SPDC per lunghi periodi causa serie ricadute e agiti di autolesionismo piuttosto che assunzione incongrua di farmaci. Nel 2006 ho iniziato ad effettuare visite private sempre tramite servizio ospedaliero. Nell'aprile 2006 mi sono accorta che qualcosa stava cambiando nel rapporto con il mio psichiatra e così gli ho proposto di interrompere la terapia. Lui mi ha risposto che io gli ero sempre piaciuta e abbiamo fatto l'amore, lì in ospedale. La cosa si è ripetuta per altre due volte ed è poi iniziata una relazione dalla quale io non sono più riuscita a slegarmi nonostante l'estrema sofferenza e il fatto che lui, spesso, mi percuotesse con violenza. Non sto a dilungarmi sull'epilogo disastroso di questa vicenda, la cosa importante è che ho ingurgitato circa 250 antidepressivi e sono finita in coma intubata per ben sei giorni. Sono sposata e con figli ma dopo questa storia penso solo che voglio morire e maledico chi mi ha aiutato ad uscire dalla terapia intensiva. Sono stata illusa, disprezzata, umiliata, derisa da una moglie che non doveva esistere (mi diceva di essere separato in casa e di non avere rapporti intimi con la moglie da tanti anni). Dopo avermi convinto a comunicare a mio marito che lo avrei lasciato per lui, mi ha fatto telefonare da questa donna che mi ha detto: "Sei una troia, una puttana, una malata mentale, mio marito si è solo divertito con te, ti ha solo scopata". Voglio morire. Aiuto.

Cara Mariella rivolgiti ad un Centro di Salute Mentale per cercare aiuto. Lo so che è una strada da te già percorsa ma d'altra parte la sola via. Segnala ovviamente lo psichiatra all'Ordine dei Medici affinchè si adottino delle misure nei suoi confronti, è inutile sottolineare come il suo comportamento non sia stato professionale. Affidati con fiducia ad un professionista, forse in questo momento mi viene da consigliarti più una figura femminile che ti permetterà di raccontare l'accaduto con maggior fiducia e serenità. Appoggiati alle figure affettive importanti nella tua vita come ad esempio i figli e, se vi è ancora affetto, a tuo marito. Un abbraccio.

(risponde la Dott.ssa Maristella Copia)

Pubblicato in data 16/06/08

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