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Alcolismo? (13563)

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on . Postato in Dipendenze e Abusi | Letto 707 volte

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Preoccupata 22

Salve, le vorrei esporre un problema a cui sinceramente non riesco a dare una soluzione logica. Mio padre ogni sei/sette, anche otto mesi circa si ubriaca per diversi giorni (e ovviamente si trascina i postumi delle ubriacature per giorni) e poi smette e non tocca più alcol per mesi. Mi chiedo se sia solamente un modo per affrontare i problemi, una specie di valvola di sfogo a cui ricorre ogni tanto o se ci sia un motivo più profondo. Non si può parlare di alcolismo (mio padre beveva ma tanti anni fa, io ero molto piccola, e ha smesso da solo) perchè, come vede, in realtà l'alcol non é una questione di tutti i giorni, anzi! I problemi presenti in tutto l'arco dell'anno vengono affrontati in maniera normalissima. Cosa posso fare per risolvere questa situazione che quando si presenta é molto spiacevole? Tenga presente che in casa non abbiamo grandi problemi, se non i tipici di tutte le famiglie, qualche volta ci potrebbero essere più soldi a fine mese questo é vero, ma con una pensione da maresciallo dei Carabinieri e una pensione d'invalidità si vive tranquillamente. Però c'é anche da dire che queste fasi spesso arrivano in periodi in cui la situazione é relativamente tranquilla. C'é qualche causa da ricerare nell'attività svolta da mio padre ngli anni e nei posti più caldi della storia italiana che gli ha lasciato in qualche modo un segno? Attendo un consiglio, grazie.

Salve, comprendo il suo disorientamento. E’ assai triste che una figlia si debba occupare del padre, soprattutto a 22 anni! Mi pare che, oltre a vivere una condizione di forte disagio, lei si occupi e si preoccupi di lui. Deve essere terribile aspettare ogni volta questa fatidica scadenza, con la sua ubriachezza e tutto ciò che ne consegue. E chissà com’è suo padre, quando beve. Spesso, nelle persone circostanti si scatena un continuo dubbio: quale dei due è la persona che amo? Quella che vivo tutti i giorni o quella che si ubriaca? Mi sembra che in effetti sta cercando di capirci qualcosa e la prima domanda che si pone è se questa condizione, può chiamarsi alcoolismo. Direi proprio di sì. Anche se non c’è la frequenza quotidiana, è senza dubbio un problema di dipendenza. Di sicuro una dipendenza psicologica. Sembra che suo padre abbia trovato una sua strategia, abbia regolato questo abuso, ma di fatto ha solo dilatato i tempi, non potendo fare a meno di ubriacarsi, fosse anche ogni otto mesi. Oltretutto, beve per diversi giorni di seguito, come se non riuscisse a smettere, fino a che non tocca un certo livello-limite per lui. Dice che suo padre ha smesso di bere diversi anni fa, da solo. In realtà non ha mai smesso di bere! E non ha mai smesso di essere un alcoolista, proprio perché ha smesso da solo. Sicuramente è ammirabile, deve averci messo tanta forza di volontà! Ma non basta, per le dipendenze c’è proprio un passaggio fondamentale che risiede nel riconoscere di essere dipendente e come tale di essere impotente. Il primo passo per la cura infatti, sta proprio nel fidarsi e affidarsi a qualcuno, riconoscendo il proprio bisogno. Quindi è importante che chieda aiuto ai centri preposti per la cura della dipendenza da alcool o ad un professionista privato, esperto in queste problematiche. Il percorso è lungo e segnato da ricadute, ma se la persona è intenzionata realmente a smettere con la sostanza, è senza dubbio possibile. Relativamente alla causa, possiamo dire che certi lavori sicuramente predispongono a determinate condotte, ma non sono mai la causa effettiva, solo la causa ultima, l’elemento scatenante. Alla base, risiede sempre una qualche forma di dipendenza emotiva molto forte. Il fatto che definisca la sua famiglia senza grossi problemi, rende le cose più complicate, perché fornisce una bella facciata, dietro cui nascondere la propria difficoltà ed il bisogno. Vede, la realtà concreta non corrisponde necessariamente alla realtà interna. Fuori può filare tutto liscio, eppure dentro può esserci una turbolenza inaspettata. E’ per questo che è necessario l’intervento di professionisti, che aiutino a scardinare questa doppia realtà. Dall’altra parte c’è lei, che ha soli 22 anni e non dovrebbe occuparsi degli altri, bensì di sé, della propria vita e del proprio futuro. In che modo la sta frenando questa situazione? In che modo le impedisce di volare via, di fare le proprie scelte, di vivere con gioia? Per quanto sembri tutto tranquillo, in realtà questa bottiglia ha fatto breccia nella serenità di tutti quanti! Tenga presente che non può fare nulla per suo padre, l’unico che può fare qualcosa è lui stesso, riconoscendo la propria condizione ed il bisogno d’aiuto. Può solo dirgli quello che pensa e sente riguardo al problema, poi spetta a lui decidere. Lei però, può fare qualcosa per sé: riprenda in mano la propria vita!

(Risponde la Dott.ssa Sabrina Costantini)

Pubblicato in data 10/07/09
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