Ansia e alcool (080832)
Stella, 32 anni
Sono una bella ragazza spesso mi scambiano per una olandese di bel carattere socievole solare raramente ho il broncio,che vive da sola da circa nove anni cinque dei quali trascorsi a Londra per motivi di studio della lingua e di lavoro, tornata poi in Italia in un' altra città diversa da quella di nascita, mi sono inserita all'inizio abbastanza bene senonchè mi sono tornati i pensieri forti dell'ansia dell'attacco di panico in pubblico, ad esempio trovandomi al supermercato al ristorante ect...sento a volte un forte senso di paura di impazzire sempre in presenza di molte persone ma tutto ciò era già presente all'età di 20 anni quando ancora vivevo con la mia famiglia, houna sorella di 10 anni piu grande sposata con due figlie anche lei in passato ha soffero molto di ansia è stata in cura e ne è uscita bene. In risposta all'ansia anticipatoria e all' attacco di panico segretamente mi sono curata con l'abuso di alcool come calmante e cio è diventato l'incubo della mia vita al punto di non riuscire a farne a meno, costretta a lavorare con la bottiglietta sempre con me questo è durato per diversi anni grazie a Dio il mio fisico non ne è diventato dipendente non sono diventata un alcolista come confermano i medici, così cinque anni fa ho deciso di farmi aiutare sono tornata in Italia ho lasciato per sempre Londra il mio ex fidanzato inglese il mio lavoro e ho intrappreso un percorso della guarigione con l'aiuto della mia famiglia e soprattutto della mia buona volontà.
Così grazie ad uno psichiatra e a degli antidepressivi sereupin e tavor sono notevolmente migliorata ho conseguito un corso professionale di arte, la mia passione, e ho smesso quasi completamente di bere.Ma a distanza di tempo questa macchia non riesco ancora a togliermela di dosso e ancora oggi devo bere per non avere la paura di affronteare la realtà es.un nuovo lavoro, una nuova relazione, vivo ancora sola e ciò mi piace, la mia famiglia non vive qui e una volta al mese li vedo, quando sono a casa da sola non bevo mai! L'alcool lo uso come farmaco, un calmente che serve per affrontare le mie paure legate alla società. Ancora una volta mi sto impegnando nella mia lotta, ora con l'aiuto di una nuova psicoterapeuta ma ancora senza farmaci di cui ho paura di diventare dipendente, il nuoto mi sta aiutando molto 3-4 volte alla settimana mi scarica e mi da molto coraggio ho anche pensato allo yoga sono sicura che farebbe molto bene. Non nascondo il mio problema ma ne parlo con le persone che mi sono più vicine, la mia famiglia il mio attuale ragazzo, la mia migliore amica, da loro ho molta comprensione ed affetto e parlandone ho dei benefici.
Ora la mia paura è un lavoro che ho già fatto è stagionale di sei mesi a contatto con il pubblico inizierà ad aprile, mi spaventa il fatto di non riuscire ad affrontarlo senza alcool, ma dentro me credo nell'aiuto della psicoterapeuta e delle medicine, ce la metterò tutta, spero che questa mia testimonianza possa essere di aiuto a molte persone che in silenzio soffrono e non riescono ad affrontare il problema.Grazie Stella
Cara Stella, credo che tu sia una ragazza molto coraggiosa e che sta affrontando con grande consapevolezza e dignità questa tua problematica con l'alcool. Il fatto è che hai cominciato a bere sentendo che questo ti aiutava a sentire meno ansia in pubblico e purtroppo si è instaurato un circolo vizioso che ti porta quando avverti un disagio a rivolgerti a queata soluzione così facilmente a portata di mano.
Credo che la psicoterapia ti abbia già messo sulla buona strada per il tuo problema infatti senti che anche se ti attira ancora molto bere in pubblico cerchi di affronare solo con le tue forze le paure che senti appunto quando sei in mezzo agli altri. Devi capire come si è strutturata per te questa ansia sociale e cercare con l'aiuto della psicoterapeuta di analizzare e affrontare queste situazioni di stress e capire quando si sono originate.
Grazie per la tua testimonianza è importante reagire alle dipendenze da sostanze alcoliche o altro, perchè non si può impostare la nostra vita emotiva e di relazione sul sostegno fittizio e artificiale di una sostanza che ci và in circolo nel sangue.
Ciao e auguri