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Droga (29092001)

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on . Postato in Dipendenze e Abusi | Letto 571 volte

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jeannette, 45 anni (13.11.99)

Quali sono i sintomi di un ragazzo che si droga!mio figlio a vent'anni,e diventato molto nervoso,a volte anche aggresivo va a dormire ogni giorno alle 5 di mattina si alsa verso l'una,non lavora e non vuole lavorare,non ha rispetto ne per me ne per suo padre,si diverte a stuzzicarmi a farmi stare male,non riesce a responsabilizzarsi,non l'interessa nient'altro che divertirsi con gli amici,e il compiuter,e magrissimo 10 kg sotto il suo peso.
Digia da piccolo aveva dei problemi comportamentali,l'ho portato a l'eta di nove anni in un centro (la nostra famiglia)specializzato per questi problemi,perche si e rivoltato contro la sua sua insegnante,e lei mi disse che mio figlio era un caratteriale,cosa vuol dire?
communque non ce la facciamo piu,mi puo dare un consiglio?
la ringrazio.Jeannette Intanto cerchiamo di definire cosa si intende per caratteriale: il soggetto presenta una modalità di disprezzo e di trasgressione dei diritti altrui, è impulsivo e aggressivo, è irresponsabile come nel caso di ripetuti fallimenti nel sostenere un'attività lavorativa continuativa, non prova rimorso come indicato dall'indifferenza nel far del male, maltrattare gli altri ecc.
I sintomi da lei descritti non sono necessariamente legati all'assunzione di droga ma, sicuramente sono espressione di un forte disagio che il ragazzo può tentare di risolvere o credere di risolvere tramite l'assunzione di sostanze stupefacenti e non solo.I sintomi di chi fa uso di droga sono molto diversi a seconda del tipo di droga assunto. Il forte dimagrimento, per esempio, può essere legato sia all'assunzione di eroina che all'assunzione di anfetamine. Molto genericamente, l'eroina comporta uno stato di torpore, di sonnolenza, mentre l'anfetamina stati di iperattività fisica e di esaltazione psichica. Io credo sia molto importante tentare, anche se non sarà facile, di parlare con suo figlio, di mostrarsi attenta e disponibile, di fargli capire che lei è presente affettivamente non come adulto che critica ma come adulto che è interessato ad ascoltare e ad aiutarlo a capire cosa non va. Tutto questo è sicuramente difficile, presuppone una grande forza interiore e, soprattutto la grande umiltà di mettere in discussione prima di tutto se stessi. Io credo che solo capendo prima di tutto quali sono le sue difficoltà, le sue incapacità, i suoi dolori, le sue frustrazioni, lei riuscirà a capire di più suo figlio e ad aiutarlo. Credo, inoltre che lei abbia bisogno di un appoggio specifico in questo tentativo di aiutare suo figlio. Esistono molte ASL che si occupano di adolescenti e delle loro famiglie.

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