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Fobia della gravidanza (114243)

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on . Postato in Dipendenze e Abusi | Letto 800 volte

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Veronica 20

Gentile Dottore, il mio problema è sorto quasi un anno e mezzo fa anche se dovrei raccontarLe per completezza altre vicende. Innanzi tutto per parlarLe della mia fobia devo citarLe l'evento che ha aperto una ferita preesistente causata da azioni di ripetuta violenza sessuale da parte del vicino di casa quando avevo solo otto anni. In seguito ho sofferto di anoressia, ma non  in senso estetico, era un astenersi piuttosto dal deglutire, poi ho avuto molti problemi a relazionarmi con la mia famiglia che ho ritenuto colpevole da subito in  senso indiretto e con i miei coetanei. In seguito ho subito un'altro abuso a 14 anni che sarebbe un pò meno grave, ma di pari intensità in quanto rappresentò il mio primo rapporto sessuale adolescenziale. E' stato dopo questo che ho avuto il timore di rimanere incinta oltre ogni idea pensabile. Per citarLe un esempio lavavo io i miei slip, nessuno doveva toccare la mia roba intima, lavavo le mani anche venti volte di seguito prima di lavarmi, non sedevo nei pub nei, bar, in luoghi pubblici, nonchè il mio rifuto categorico di ogni contatto con il genere maschile ivi iclusi mio padre e mio fratello. Nessuno e niente nemmeno la terapia hanno potuto alleviare il mio dolore e quindi la fobia, ma dopo ben quattro anni ,estenuata e finalmente innamorata, ho superato per forza di cose la mia fobia pian piano, salvo poi rimanere realmente incinta. Ho abortito. Ciò ha comportato il ripresentarsi di tutti i sintomi sofferti in passato, ma la fobia è il dolore che più mi affligge soprattutto durante l'ovulazione che diventa il mio periodo nero di ogni mese. Ho tachicardia se solo provo ad impormi di superare anche una sola delle mie paure, provo un senso di smarrimento e di panico. Anche se mi dico che non si rimane incinta per certe assurdità, ho capito che la mia fobia è diventato il mio scudo di protezione non solo contro lo sperma, ma lo sporco di un eventuale uomo che possa violare il mio spazio personale. Sono arrivata a pensare che di notte mio padre possa violentarmi o mio fratello anche se loro di fatto non mi hanno mai fatto nulla. E quando ci sono ospiti a casa che si recano anche ai servizi dopo sento la stessa sensazione anche fisica di indolenzimento, quella che mi ricorda il mio dopo stupro. Vivo in una costante paura di tutto. Non voglio e so che Lei realmente non può illuminarmi la via con una sola risposta, ma almeno mi faccia sentire ascoltata e compresa.

Cara Veronica, la tua vita ti ha portato ad avere una serie di attenzioni, chiamiamoli controlli, che in qualche modo ti danno l'illusione di poterti proteggere da quanto ti è accaduto in passato... Voglio che tu sappia che è un meccanismo normalissimo che può manifestarsi in molti modi e per quanto riguarda te,  si manifesta così. La brutta notizia è che nessuno può cancellare questo passato di abusi, che nessuno mai dovrebbe provare! La buona è che ci sono metodi psicoterapici che permettono di uscirne in maniera relativamente rapida. Si parla di imparare un modo per gestire l'ansia, non per eliminare le emozioni negative legate allo stupro od alle pregresse violenze, quelle resteranno sempre... ma forse il tuo rapporto con te stessa ed il tuo futuro potrà trovarne giovamento. Ti consiglio uno psicologo ad orientamento cognitivo-comportamentale, che in modo molto direttivo può davvero indirizzarti a riprendere il controllo della tua vita a partire dalla gestione dei tuoi comportamenti e pensieri. Ti auguro di stare meglio e di sentirti a tuo agio con te stessa e con il tuo futuro. Ne hai passate tante, ma sei una ragazza giovane che ha voglia di stare bene e penso proprio che quella che hai appena imboccato sia la strada giusta.

(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)

Pubblicato in data 24/05/08

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