Pedofilia (003909)
Rebecca, 25 anni
Gentile dottoressadottore, ho 25
anni e per oltre un anno e mezzo, dall'età di 8 anni, ho subito violenza
da parte del mio insegnante di pianoforte, 60 anni circa, sposato, 2 figli...
il classico uomo per bene.. andavo a casa sua 2 volte a settimana a prendere
lezioni di piano... inutile dire che il pianoforte non ho mai veramente imparato
a suonarlo nonostante i suoi continui elogi... mi toccava per oltre un 'ora,
senza mai smettere, anche quando suonavo, mi scostava le mutandine, insinuava
le sue mani dentro, mi toccava il clitoride e mi chiedeva continuamente se mi
piaceva... e quando smettevo di suonare, mi prendeva le mani e mi diceva di
appoggiarle sul suo pene, mi metteva la lingua in bocca, mi succhiava le labbra
per interminabili minuti, mi diceva continuamente che ero brava, che avrei fatto
sempre meglio col tempo, che si sarebbe preso cura lui di me, ma che non dovevo
dire nulla a nessuno...perchè era un segreto... Non so quante volte mi
avrà toccata... non me lo ricordo più e sarebbe impossibile averne
tenuto il conto, ho cercato per tanto tempo di sotterrare i ricordi... ma la
prima volta, durante l'adolescenza, quando un ragazzo mi ha toccata durante
i nostri primi approcci amorosi, i ricordi sono affiorati con prepotenza...
ora ho 25 anni, vivo in una bellissima casa, con una famiglia che mi ha sempre
garantito un' agiatezza economica da fare invidia, mi ha dato una buona istruzione,
ho un ragazzo meraviglioso che mi ama troppo, che si meriterebbe qualcuno...
semplicemente più normale di me... Io la serenità, la spensieratezza,
non so nemmeno cosa siano... nonostante questa cornice...
Nascondo tutte le mie fragilità dietro una maschera che vesto tutti i
giorni e che mi calza a pennello...e che mi permette di nascondermi da tutto...
mi descrivono come una ragazza intellligente, preparata, sicura di sè..che
sa il fatto suo...che non si fa calpestare da nessuno, carina, elegante... quanta
fatica mi costa offrire di me questa immagine... ma è il solo mondo che
sono riuscita a trovare per andare avanti fino ad ora...e nascondermi nella
folla, per cercare di sentirmi normale...come tutti gli altri...
ma io lo so che non lo sono....ormai sono "danneggiata", con mente
e corpo danneggiati.
Ma ora credo di non farcela più, tutto affiora piano piano. Tutto quello
che ho disperatamente cercato di portarmi dentro silenziosamente... il mio rapporto
col sesso è disastroso, non so nemmeno cosa sia un orgasmo. Sto precipitando
in una specie di depressione che mi fa diventare esattamente come ho sempre
cercato di non essere, fragile, insicura, paurosa, incapace di reagire, di nascondere
il dolore, l'amarezza. L'idea di avere un figlio mi terrorizza... penso continuamente
che le persone che amo moriranno. L'università, che ho sempre fatto con
risultati eccellenti, sta diventando insostenibile... ho bisogno di aiuto. Lo
so da tanto tempo in fondo... mi sono sempre detta che avrei potuto farcela
da sola, ma il tempo passa e io non faccio altro che maledire chi mi ha rovinato
la vita... e chiedermi come sarei potuta essere se quel mostro non mi avesse
rubato l'anima.
L e scrivo semplicemente per sfogarmi, e probabilmente perchè, mentre
consultavo il sito e leggevo le testimonianze di altre persone, ho trovato un
po di coraggio e l'umiltà per ammettere che questa cosa non passerà
da sola, o con la mia forza di volontà. Odio chiedere aiuto, parlare
di me..."confessarmi", io me la sono sempre cavata da sola...
Ora chiedo a lei semplicemente cosa devo fare, a chi mi devo rivolgere, se un
sostegno psicologico da parte di un medico appunto, può aiutarmi in qualche
modo... non pretendo di guarire...o di liberarmi dai fantasmi...mi accompagneranno
sempre quelli...mi sono penetrati sotto la pelle ormai, ma vorrei sapere se
c'è una possibilità che io arrivi ad avere una vita più
normale, con dei pensieri normali, con una vita sessuale....un pò normale...
non le chiedo se esiste un'antidoto, so che non esiste. Mi dica lei dottoressa.
Ho solo bisogno di un consiglio su quello che posso fare per provare a prendermi
un pò cura di me, poi forse non farò nulla, come ho fatto fino
ad ora.... ma per me averle scritto questa mail è gia una conquista immensa...
anche se non sono per nulla sicura se premerò davvero il tasto invio
per inviargliela... Cordialmente.
Cara Rebecca sono felice che tu abbia
deciso di spingere il tasto che mi ha permesso di leggere la tua lettera. Il
tuo segreto se non affrontato in modo adeguato nella sede preposta rischia di
privarti di godere delle piccole gioie che una semplice relazione affettiva
può darti.
Purtroppo la percentuale di bambini/e oggetto di abuso sessuale
è molto alta e molto spesso, come è stato per te, chi perpetra
l'abuso è una figura di riferimento importante: l'insegnante, lo zio,
il nonno, un cugino, per non parlare del padre o del fratello, figure queste,
che nel suo immaginario dovrebbero proteggerlo. Il danno che ne deriva è
immenso: perdita di fiducia verso gli altri e perdita di fiducia verso la propria
bontà. Il bambino percepisce la drammaticità dell'evento e suo
malgrado non riesce, a causa dell'influenza che l'abusante esercita su di lui,
a rompere il silenzio a cui è stato costretto e questo lo fa sentire
complice del misfatto e ad aggravare questa sensazione interviene l'idea che
se questa cosa le viene da chi dovrebbe avere cura di lui forse è lui
a non essere degno di amore. Devi assolutamente lasciarti aiutare, non farlo
sarebbe un vero peccato, una buona psicoterapia può farti ritrovare la
gioia e l'entusiasmo nell'affrontare la vita. Auguri.
( risponde la dott.ssa Maria Assunta Consalvi )
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