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Suicidio, depressione, alcool (123033)

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on . Postato in Dipendenze e Abusi | Letto 675 volte

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Michela 18

Caro dottore,sono una ragazza normale che vive nella provincia di Bergamo. Purtroppo da qualche tempo ho iniziato a fare abuso di alcool e anche di ansiolitici. Ho provato 5 volte a suicidarmi, questo perchè ho una famiglia che mi picchia e mi insulta in continuazione e io non riesco a sopportarlo più, voglio farla finita. Ho chiesto aiuto ad una mia insegnante che in realtà è una psicologa ma non ha fatto granchè. Io non c'è la faccio più, ho bisogno veramente di una mano. Grazie mille. Michela

Cara Michela, la situazione che stai passando in questa fase della tua vita è davvero drammatica e il peso che ti porti sulle spalle è enorme, anche perché questi dovrebbero essere gli anni della spensierata adolescenza, in cui si sogna il futuro, si fanno progetti, si vivono intense amicizie, amori e spesso anche grandi delusioni. E questo penso faccia parte della tua normalità quotidiana (ti definisci infatti una ragazza normale), costellata però anche da conflitti e incomprensioni familiari che ti hanno portata a farti del male con l'uso combinato di alcool e ansiolitici, fino ad arrivare ai tentativi di suicidio, una modalità estrema di manifestare il tuo malessere e di chiedere aiuto. Sappi però che la sofferenza che ti ha accompagnata in tanti momenti e che vivi ancora quotidianamente, può diventare una risorsa importante e rappresentare non più un punto di arrivo senza alcuna via d'uscita, bensì un punto di partenza per l'arricchimento interiore della tua persona e per la costruzione di una vita futura in cui avrai fatto tesoro di tante brutte esperienze passate. Solo quando si è toccato il fondo ci si può veramente innalzare e prendere in mano le redini della nostra vita. Ora però non puoi sopportare da sola il peso di ciò che ti sta accadendo e ti invito a chiedere un aiuto esterno. Se hai avuto già un'esperienza con la tua insegnante-psicologa e non è andata come avresti desiderato, non devi scoraggiarti nel richiedere l'aiuto di un altro/a professionista, perché, sebbene la collega avrà agito sicuramente con competenza e professionalità, può darsi che ci siano stati altri elementi che hanno intralciato il buon esito del rapporto terapeutico. Prova quindi a rivolgerti ad un collega esterno alla tua scuola, ad esempio prenota un primo colloquio presso la ASL della tua zona o presso qualcun altro di cui hai sentito parlare bene, e non arrenderti nella ricerca della persona giusta. Perché prima che un professionista, lo psicologo è una persona come tutti, con la quale devi sentirti in sintonia già nei primi colloqui, per instaurare una relazione che sia davvero terapeutica e affinché tu possa trovare l'aiuto necessario per risolvere il tuo problema. I miei più sinceri auguri. Spero di esserti stato utile. Un saluto.

(risponde il Dott. Leonardo Roberti)

Pubblicato in data 10/09/08

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