anoressia nervosa ( 163045 )
Alice , 21
Gentile Dottore,
scrivo qui perchè sono molto delusa da me
stessa. Sono figlia di genitori separati, mio padre ha problemi di
tossicodipendenza da cocaina, non lo vedo da 19 anni. E' una vita che
convivo con l'anoressia nervosa, ero una bambina quand'ho cominciato a
non mangiare. Vado all'università, do tutti gli esami in tempo, ho pochi
amici, ma darei la vita per loro... solo che, mi sento molto in colpa
nei confronti di mia madre...la sto facendo preoccupare troppo, dice che
sono troppo magra e me lo ripete in continuazione...io non voglio vedere
uno psicologo vero, in carne ed ossa, sono timida e non amo parlare dei
miei problemi...ma nella mia testa ho una gran confusione...non sono una
di quelle scheletriche e irrazionali, purtroppo la componente della
realizzazione del problema ce l'ho. Peso 41 Kg per 157 cm, so di non
essere a livelli drammatici. Oggi volevo far contenta mia mamma, e
allora ho cominciato a mangiare...ma ho mangiato tanto, troppo, mi
vergogno a dire quanto e non lo farò...mi sento un baule ora...ho
provato ad autoindurmi il vomito ma mi sono fatta schifo subito dopo.
NON SONO UNA BULIMICA. Non ho mai vomitato. Non sono una che si abbuffa
di regola. Sono una persona ordinata nel mio disordine mentale, ma
questa sessione estiva in università mi sta massacrando, il mio ex
ragazzo non mi da pace...vorrei mollare tutto ed andarmene. Non voglio
peggiorare la mia situazione. So che stasera non mangerò. Forse neanche
domani... devo far pace con me stessa per quello che mi sono fatta. Ho
già in mente di tornare a casa tardi dopo il lavoro quando l'ora di cena
sarà passata da un pezzo, so che rispetterò quel che mi sono prefissata,
anche a costo di dover dire una bugia a mia mamma...ho bisogno di un
consiglio...è troppo che vivo con quest'angoscia del peso, questa fissa
che non ti fa concentrare su altre cose a meno che tu non sia "perfetta".
Vi sarei grata se poteste rispondermi.
Cara Alice ,
ti ringrazio per aver avuto la forza di chiedere aiuto in una situazione che mi sembra più complessa di un disturbo alimentare. Infatti da quanto scrivi mi sembra che in famiglia le cose non vadano così bene (papà non si vede da 19 anni) inoltre mi sembra che anche per te come persona ci siano delle difficoltà (scrivi di essere timida e di non amare parlare dei tuoi problemi. Non ami parlarne o credi di non averne il diritto?). In questo periodo poi che sei sotttoposta a forte stress con l'università i comportamenti alimentari potrebbero essere un modo per gestire questa difficoltà. Vorrei farti una domanda: . Quello che ti consiglio è cercare di pensare che vedere uno Psicologo significa incontrare un professionista che ti può aiutare, non è diverso da un medico, ha solo una specializzazione in altro campo. Credo di no. Allora mi chiedo:>. Come hai fatto nello scrivere questo messaggio ti consiglio di fare il primo passo e prendere un appuntamento da uno Psicologo ad indirizzo Cognitivo-Comportamentale e vedrai che una volta superati i primi 2 minuti tutte le tue paure svaniranno e ti potrai sentire finalmente all'interno di un processo di guarigione.
Saluti, Mirko Dai Prà
(Risponde la Dott. Mirko Dai Prà)
Pubblicato in data 031/07/2013