Pubblicità

Problemi con cibo dopo dieta (14642755598)

0
condivisioni

on . Postato in Disturbi alimentari | Letto 2486 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Massimo, 46le risposte dellesperto

D 

 

Buongiorno.
Mi chiamo Massimo, ho 46 anni e per 45 sono stato obeso in quanto supergoloso di dolci per i quali ho sempre perso il controllo. Ho sempre considerato il cibo una consolazione a tutti i problemi o un premio per le cose belle.


Nell'ultimo anno ho iniziato una dieta e questa volta sono riuscito a portarla a termine perdendo 35 kg ed arrivando al mio perso forma (anche se, guardandomi allo specchio, non vedo nessun cambiamento e continuo a vedermi brutto come prima).


Il problema è che adesso, dieta finita, non riesco tornare ad una alimentazione normale e sto continuando a perdere peso.


Mi terrorizza l'idea di ingrassare anche di mezzo chilo e, nonostante potrei permettermelo, non mi concedo sgarri di nessun genere e tendo ogni giorno a diminuire le quantità di cibo ai pasti invece di aumentarle come mi era stato detto.


Adoro il cibo, ci penso continuamente, sogno di mangiare un pezzo di cioccolato la sera ma, quando arrivo al dunque, trovo una scusa tanto che la tavoletta di cioccolato, rigorosamente fondente e senza zuccheri aggiunti, è intatta nella dispensa da 5 settimane. E così faccio con qualsiasi cosa.


Mi rendo conto che, se vado avanti così, potrebbe diventare un problema e non vorrei proprio a 46 anni avere problemi con il cibo ...... l'adolescenza è finita da un bel pezzo!!!!!!!!


Mi sto fasciando la testa in maniera eccessiva?
Grazie per qualsiasi consiglio mi vogliate dare.

 


consulenza psicologica

Vuoi richiedere una consulenza gratuita online ai nostri Esperti?
Clicca qui e segui le istruzioni. Ti risponderemo al piu' presto!

 

Pubblicità

 

 


 

R

 

 

Gentile Massimo
il cibo rappresenta, nella nostra cosmologia psichica, non solo uno strumento utile alla sopravvivenza ma anche un termometro emotivo e relazionale.Varie sono le modalità con le quali trattiamo gli alimenti.

Il cibo può assumere un significato "sostitutivo", ovvero si soppianta l'angoscia e la sensazione di vuoto interno con ciò che troviamo nel frigorifero. Può diventare "distruttivo", quindi ogni "oggetto commestibile" assume un ruolo punitivo; non esiste sapore o gusto e tutto ciò che si ingurgita equivale a una sberla che rivolgiamo verso di noi.

Soprattutto nell'adolescenza invece gli alimenti possono diventare delle armi di ricatto e ribellione quindi un pasto saltato o una rinuncia culinaria diventano ripicche verso il mondo esterno ( genitori, amici, ex amori ect).

Infine il cibo diventa un ansiolitico ovvero è maneggiato per sedare ansia e aggressività nel vano tentativo di trovare conforto, protezione e tranquillità . Tutti questi modi,e molti altri, contribuiscono nel tempo a creare degli scompensi alimentari che convergono in patologie psichiche.

Le consiglierei di rivolgersi a una nutrizionista, se non l 'ha già fatto, per vedere se il suo piano alimentare è adeguato al fabbisogno quotidiano di cui necessita.

Inoltre un percorso psicologico potrebbe aiutarla nell'analizzare il rapporto che ha con il cibo, nell'allentare i pensieri rimuginanti nei confronti dell'alimentazione e nel riflettere sulla sua sfera psichica, emotiva e relazionale.


Un caro saluto
Dr .ssa Valentina Bonaccio

 

(A cura della Dottoressa Valentina Bonaccio)

 

Pubblicato in data 13/06/2016

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

 

 

Tags: patologie psichiche cibo, dieta consolazione perdita di controllo peso forma paura di ingrassare termometro emotivo e relazionale scompensi alimentari

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Le festività ti aiutano a stare meglio?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

La Serotonina

La serotonina (5-HT) è una triptamina, neurotrasmettitore monoaminico sintetizzato nei neuroni serotoninergici nel sistema nervoso centrale, nonché nelle cellul...

Istinto

Il termine istinto, come indica l'etimologia stessa (il termine latino “instinctus”, deriva da instinguere, incitare), è usato nel linguaggio ordinario per indi...

Eisoptrofobia

L'eisoptrofobia o spettrofobia (da non confondere con la paura degli spettri, phasmofobia) è la paura persistente, irrazionale e ingiustificata degli specchi, o...

News Letters

0
condivisioni