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Incompatibilità con colleghi (119370)

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Albachiara 57

Sono un'insegnante di scuola elementare ormai prossima alla pensione. Il mio problema è che ho un carattere dispotico con gli scolaretti specialmente se hanno problemi di comportamento o se hanno poca voglia di lavorare; sono alquanto irascibile anche se fondamentalmente non mi sento cattiva, perlomeno non lo sono più di quelle pettegole delle colleghe che sembrano calme ma hanno la supponenza di ritenersi migliori, più capaci pedagogicamente o metodologicamente e lungi dal darti una mano d'aiuto, spettegolano alle tue spalle dicendone di tutto e di più.

Anni fa mi hanno fatto cadere in depressione e ho dovuto ricorrere all'uso di psicofarmaci. La mia domanda è questa: come mai la mia intolleranza verso taluni scolari diventa più marcata quando ho problemi con talune colleghe (per fortuna non sono tutte così, a volte però è sufficiente solo una per farti star male con tutti), fino al punto che spesso alcuni bambini mi temono e altri sostengono che son matta? Sarà vero? Non vedo l'ora di restare a casa lontana dal consorzio umano poichè sono delusa e me la prendo coi piccoli trattandoli come se fossero adulti e capaci di metabolizzare le ingiustizie.

Attendo una risposta anche se mi rendo conto che il mio problema non è grave come quello che si legge o si sente altrove.

 

 


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Salve Albachiara quello che mi racconta, seppur doloroso, rientra in quelle che sono le normali interazioni sociali. Esse indubbiamente hanno la loro influenza nello svolgimento della vita quotidiana. Inoltre quando ci ritroviamo in situazioni "stressanti" tendiamo ad irrigidire le nostre difese o meccanismi di coping; questo accade un po' come quando ci troviamo in momenti di sofferenza dove tutto e tutti ci sembrano insopportabili e intolleranti. Quante volte capita di trovarci in situazioni che riteniamo che non ci possano accrescere, anzi, ci deprimono e ci provocano un senso di malessere? Come lei scrive, anche  quando era depressa, vi erano dei rapporti che la facevano soffrire maggiormente.

Per di più è difficile lasciarsi indietro quello che è avvenuto durante la giornata quando si entra in classe. Infine, mi sembra di capire, che per mantenere la disciplina utilizza una modalità che tende all'autoritarismo e se mi permette vorrei passarle questo: il concetto di autoritarismo e di permessivismo, a volte, sono collegate al concetto di potere. Sono modalità che spesso provocano risentimento in chi le attua o in chi li subisce. Se posso darle un consiglio sarebbe meglio dirigersi verso un metodo che esprima l'autorevolezza piuttosto che l'autorità. Sicuramente, da persona intelligente com'è, capirà che non è cosa semplice da mettere in pratica. Penso, comunque, che tale metodica possa portare giovamento all'interno del gruppo classe. Non so se ho risposto al suo quesito. Cordiali saluti.

(risponde il Dott. Lorenzo Flori)

Pubblicato in data 01/07/08

 
 
 

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