La prima volta al nido (007080)
Barbara, 32 anni
Sono
una mamma di un unico bimbo di due anni e mezzo ed ho deciso di tentare l'inserimento
al nido per la prima volta. Premetto che essendo lavoratrice autonoma ho sempre
lavorato molto, sono stata costretta a lasciare ogni giorno il bimbo dalle nonne
alternando quella paterna e quella materna. Da subito, dopo circa un mese dal
parto ad oggi, sono pochi i momenti che riesco a passare con lui e spesso nel
poco tempo che ho sono stanca o preoccupata per qualcosa. Il bambino è
sempre stato attaccatissimo a me molto più che al padre, nei confronti
del quale manifesta spesso gelosia e desiderio di allontanarlo da me e da lui.
Trattasi di un bimbo che ha sempre dormito pochissimo, di temperamento nervoso
e irrascibile, ostinato, ma anche sensibile e generoso. Mi sono sempre chiesta
come sarebbe stato il nostro rapporto se avessi potuto stare di più con
lui. Con me è sempre stato morboso nell'attaccamento e a volte arrabbiato.
Ora che con la famiglia abbiamo deciso di tentare di inserirlo al nido, la sua
reazione è di repulsione totale, il terrore di lasciarmi e quando leggo
nei suoi occhi tutto il suo dolore non riesco ad essere forte per entrambi e
se me ne vado lui probabilmente avverte che sto male. Il pomeriggio a casa devo
tenerlo in braccio continuamente, non mi lascia andare in bagno, nè si
fida ad allontanarsi di pochi metri con un famigliare, per addormentarlo devo
tenerlo in braccio come un neonato, poi lo vedo triste e di malumore. Le educatrici
mi dicono che è tutto nella norma, che quando è li dopo la violenta
crisi iniziale (che a sentir loro dura poco, mentre ho appurato essere di circa
un ora), si rassegna a fare le attività con gli altri e si rallegra un
po' dopo il pasto vicino all'ora di arrivo dei genitori. In me c'è la
forte sensazione di infondergli un trauma da abbandono che vorrei evitare. Cosa
mi consigliate? Se lo ritiro ora forse potrebbe sentire che l'ha avuta vinta
e che io non sono stata abbastanza forte da spronarlo a farcela, mentre se lo
sprono a continuare come posso essere certa che lui non soffra troppo e che
non si porti dentro questo brutto ricordo per sempre? Il fatto che me lo lasci
strappare con la forza dalle braccia non è dannoso per lui che è
così indifeso? Non potrebbe perdere quel poco di sicurezza che aveva
in me? Vi prego di rispondere presto. Sono disperata!
Saluti e ringraziamenti vivissimi.
Gentile signora,naturalmente il distacco di un bambino dalla mamma non è
mai indolore, nè per il bambino, nè per la mamma come lei stessa
sta provando. E' ovvio che vi sono esigenze per cui questo distacco deve realizzarsi,
ma comunque si sarebbe realizzato ugualmente, anche se lei fosse stata una mamma
casalinga, con l'ingresso alla scuola materna. Probabilmnente il bambino va
rassicurato e soprattutto vanno cercati dei momenti che siano dedicati esclusivamente
a lui, in modo tale che lui da una parte sente che c'è il distacco con
la scuola, che credo sia un ambiente più adatto a lui rispetto alle nonne
che pure hanno un ruolo fopndamentale, ma il rapporto quotidiano in una struttura
che tenga conto delle sue esigenze e dove incontra altri bambini coetanei che
fanno la sua stessa esperienza lo aiuta a sentirsi meno solo e come gli altri.
uno spazio a lui dedicato, lo aiuterà anche a non temere ulteriori distacchi
durante il giorno, e ad accettare il distacco mattutino, poichè sa che
dopo la scuola, in un momento che lei ritiene più opportuno è
previsto un momento di incontro vostro.
( risponde la dott.ssa Tiziana Liccardo )
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