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Mancanza del padre (3002)

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Paola, 37 anni

Sono Paola, ho 37 anni, e sono la mamma felice di un bimbo di 2 anni. Con il padre di mio figlio ci siamo lasciati all'inizio della gravidanza. Di conseguenza lui non lo ha più ritenuto "figlio suo" e se ne è completamente disinteressato. Ad onor del vero nemmeno io l'ho più cercato, neanche per informarlo della nascita del bimbo dal momento che era stato perentorio (non era più suo!). Ora io e il bambino viviamo coi miei, i quali si occupano di lui anche quando io lavoro, lui è sereno, vivace ed allegro, una vera gioia! So bene che però i problemi saranno inevitabili nel momento in cui avrà coscienza della mancanza della figura paterna. Ma essendo circondato dall'amore di una famiglia allargata (zie, zii, cugini e amici molto presenti nella sua vita) spero che il colpo sia attutito.
Il quesito che vorrei a questo punto porvi è come sia meglio presentargli il disinteresse da parte del padre. Chiedervi se sia o meno il caso di consultare uno psicologo infantile per rispondere in maniera opportuna alle domande che mi porrà, soprattutto quando entrerà nella scuola. Vi ringrazio per la cortese consulenza e resto in attesa di un Vs. cenno di riscontro.

Un atteggiamento di trasparenza e sincerità potrà risultare la migliore scelta davanti al bambino che porrà delle domande sul padre. Senza troppe colpevolizzazioni o impulsi di rabbia, si potranno presentare le motivazioni dell'assenza e di disinteresse del padre.
In modo molto semplice e ascoltando le probabili reazioni, potrà prospettare la situazione con le parole che in quel momento le verranno spontanee.
La verità dei fatti è la scelta più opportuna. Se poi vorrà consultare uno psicologo infantile, credo che le potrà fornire ulteriori elementi per essere più serena e sicura.

( risponde il Dott. Renato Vignati )

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