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Psicologia infantile (009884)

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Stefy, 33 anni

Gentile dottore, mio figlio ha quasi cinque anni e da sempre è attratto in maniera predominante dal mondo femminile
(capelli lunghi, abiti e colori tipicamente femminili), gioca sempre con le barbie e ogni tanto dice anche di voler essere femmina, nonostante poi ritratti; gli ho chiesto perchè, e mi ha risposto che il motivo è che non vuole "combattere"con gli altri maschi, perchè viene sempre sconfitto.
In realtà ha molti compagni di gioco con i quali interpreta giochi maschili, pur non nascondendo di amare anche quelli femminili. Nel rapporto con gli altri bambini è tollerante, spesso cede alle richieste per evitare il conflitto.
Non credo che mio figlio abbia tendenze omosessuali, piuttosto temo di essere in qualche modo la causa di questo suo malessere, poichè, odiando da sempre l'atteggiamento maschile prevaricatore di cui purtroppo sono stata vittima (ho 7 fratelli e solo 2 sorelle!) gli ho inculcato la teoria della non violenza, della tolleranza a tutti i costi, probabilmente mortificando la naturale componente di aggressività esistente in lui; sono inoltre il suo modello e non nasconde di amarmi moltissimo e di volermi emulare.
Come devo interpretare questi suoi atteggiamenti, e come devo comportarmi? Mio marito non nasconde il suo disappunto e a volte lo sgrida, anche se gli dico di non sottolineare troppo la cosa, credo sia comprensibile visto che passa con me la maggior parte del tempo: la prego di rispondermi.

Gentile signora, leggendo la sua lettera, prima di azzardare qualsiasi ipotesi circa l'omosessualità del bambino o meno, ritengo utile che sia lasciato quanto meno libero di scegliere i suoi giochi e le sue amicizie, vista la sua tenera età
costringerlo solo perchè noi adulti abbiamo dei timori, sembra una forzatura dalla quale il bambino non può sottrarsi, e alla fine quella che dovrebbe essere una naturale evoluzione del gioco diventa un campo osservativo facendo perdere il senso di ciò che fa. Ritengo utile per lei invece potersi avvalere di una consulenza psicologica in modo tale da poter affrontare tutte le sue confusioni e difficoltà, in questo modo può sgomberare la relazione madre/figlio dalle sue angosce, perchè dalle cose che ha scritto sembra evidente che quella relazione sia appesantita da tutta una serie di suoi vissuti.
Questo, come può immaginare, a lungo andare finiscono con il condizionare la relazione ed essere così potenzialmente dannosi per il bambino oltre che per l'equilibrio familiare.

( risponde la dott.ssa Tiziana Liccardo )

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