Disturbi Ossessivi (1444655969922)
Jessy, 25
Salve.
Mi rivolgo a lei per spiegarle il mio problema e capire io stessa se ho veramente bisogno di un colloquio "faccia a faccia".
All'incirca 1 anno fa ho avuto dei problemi di salute..ho fatto tutti gli accertamenti con risultati negativi. Il mio problema principale è che avevo dei forti sbandamenti di testa. Anche se però tutti gli esami erano stati negativi continuavo ad avere un unico pensiero nella testa, e cioè che avevo un tumore. Ho passato 1 mese malissimo..non riuscivo a dormire la notte, non mangiavo nemmeno più, cosicchè mia mamma si è accorta che c'era qualcosa che non andava e mi ha portata dal medico. Lui per far sì che questo pensiero poteva togliersi dalla mia mente mi ha consigliato di fare una risonanza magnetica. Eseguita le risposte sono state negative. Mi sono tranquillizzata per un periodo però poi il pensiero è tornato a sovrastarmi..qualsiasi piccolo malessere che avevo, sia io sia i miei cari, pensavo sempre a quello...sentivo diversi casi di persone con questa malattia e questo mi metteva KO.
Purtroppo il mio lavoro non mi aiuta per niente, in quanto lavorando in un ufficio da sola non ho con chi scambiare 2 parole e quindi sono sempre giù di umore. Poi però mi succede che alcune volte sto benissimo e subito mi si ripresenta quel pensiero davanti e ricado subito nel tunnel buio. Ho anche parlato con il mio medico di questo mio problema..mi ha dato delle gocce che ho preso per un periodo e mi hanno aiutato, però poi non mi hanno fatto più nulla.
Lei, dopo aver letto queste mie parole, a che conclusione può giungere?
La ringrazio per l'attenzione,
Cordiali Saluti.

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Gentile Jessy,
l'aver escluso una probabile patologia fisica sposta il focus attentivo della situazione su un altro piano, quello psicologico. Spesso ciò che non è metabolizzabile per la nostra psiche viene espresso in soluzione organica. Mi spiego meglio. Ciò che non trova uno spazio di digeribilità mentale interno, per i più diversi motivi, razionali e non, consci o inconsci, viene convertito e smaltito a livello corporeo. Il corpo spesso è più consapevole di noi e dei nostri conflitti interni. Il suo malessere fisico è un probabile campanello di allarme che attende di essere decodificato. Avere uno spazio idoneo per poter vedere, conoscere e contenere ciò che il “sintomo” rappresenta, diventa necessario. A tal proposito il setting psicologico è la più adeguata cornice di riferimento per affrontare la sua situazione.
Un caro saluto
Dr.ssa Valentina Bonaccio
(a cura della Dottoressa Valentina Bonaccio)
Pubblicato in data 24/10/2015
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