Enrico, 25anni
(20.2.2002)

Gentile dottore,
mi sono accorto da un anno a questa parte di essere ossessionato dalla paura
di avere qualche grave malattia o patologia. Nel 1998/1999 mi ero convinto
di aver contratto l'AIDS senza mai avere avuto alcun tipo di rapporto a
rischio o pericoloso ma semplicemente perchè avevo pestato una siringa con
la scarpa. Naturalmente ho fatto non so quanti esami del sangue nel corso
degli ultimi 3 anni senza che venisse mai fuori niente. Lentamente ho capito
che quanto temevo non poteva razionalmente essere e l'ho superato. Purtroppo
questa mia fobia per le malattie mi è tornata l'anno scorso quando mi sono
convinto di avere un tumore al polmone che mi aveva preso anche le ossa
semplicemente perchè mi faceva male la schiena. Feci una radiografia al
torace completa da cui, ovviamente, non emerse nulla. Quest'anno, di questo
periodo, mi è emerso lo stesso dolore (banale reumatismo) MA NON HO
RESISTITO e mi sono fatto un'altra radiografia da cui non è emerso nulla. E'
importante sottolineare come nel 1992 mio zio sia morto di tumore al polmone
con metastasi alle ossa per cui posso essere sicuramente stato suggestionato
da tale evento sconvolgente. Il mio medico, e arrivo al punto, vista la mia
ossessione mi ha prescritto una pastiglia di Seroxat al giorno che ho preso
per 5 giorni consecutivi nella dose di 1 pastiglia (20 mg) al giorno. Dal
terzo giorno di somministrazione ho cominciato ad avvertire sonno, nausea e,
dal quinto, scarsa sensibilità alle mani e qualche perdita di coordinamento
psico-motorio (sbaglio a prendere l'interruttore della luce, mi cadono le
cose). Terrorizzato dal tutto con il mio medico decidiamo di cessare la
somministrazione di tale farmaco senza nessuna riduzione graduale (da una
pasticca a 0) dal giorno successivo tale evento. Il mancato coordinamento
unito a nausea, mal di testa frequenti, cefalea continua per qualche giorno
per poi placarsi e ritornare la settimana successiva e poi via via scemare
fino a scomparire. Le scrivo oggi 20/02/2002 ad un mese esatto dall'ultima
somministrazione di Seroxat quando i problemi di leggero scoordinamento,
sensibilità alle mani sono praticamente scomparsi, ma mi rimane,
specialmente verso sera, uno stato di nausea che perdura da quasi un mese.
Premettendo che prima di questo farmaco (che su mia madre non ha sortito
tali effetti) non ho mai preso alcun psicofarmaco. Le chiedo innanzitutto se
tali sintomi erano, secondo lei, legati al farmaco e se questo senso di
nausea che mi rimane ancora dopo un mese possa essere in qualche modo legato
ancora all Seroxat che forse ho interrotto troppo bruscamente e se si quanto
tempo può passare prima che sparisca. Sapete, ossessionato come sono mi sono
quasi convinto di avere un tumore al cervello. La prego, visto il periodo di
inferno e di assoluta depressione che tali sintomi mi hanno causato e mi
causano, di volermi rispondere ed eventualmente segnalarmi quali sono o
quali potrebbero essere i sintomi di un tumore al cervello. Sono così
ossessionato da questa cosa che mi stavo prenotando una risonanza magnetica
alla testa.
La prego ardentemente di rispondermi.
Ancora grazie

I sintomi che lei descrive rientrano tutti nel quadro di un disturbo
psichiatrico particolare, l'ipocondria. L'ipocondria e' caratterizzata dalla
fortissima preoccupazione o dalla convinzione di avere una seria malattia,
nonostante i ripetuti esami medici, anche sofisticati, diano tutti esiti
negativi. Tale preoccupazione e' basata su una errata interpretazione delle
sensazioni che normalmente provengono dal proprio corpo, per cui ad esempio
un fastidio allo stomaco viene inteso immediatamente come ulcera, un piccolo
dolore da spasmo muscolare alla schiena come cancro polmonare o un comune
mal di testa transitorio come cancro al cervello. Il problema, in questi
casi, sta in un disturbo dell'ideazione che si associa ad un meccanismo di
allerta di tipo ansioso noto come "meccanismo di amplificazione dei sintomi"
. Ritengo anche che tale meccanismo sia alla base delle reazioni fisiche
esagerate avvertite alla somministrazione della paroxetina data dal medico
di base. In poche parole, sono possibili alcuni lievi, transitori e
reversibili effetti collaterali come quelli che lei ha avuto (ad es. la
nausea) che durano per i primi giorni di somministrazione e che sono causati
dalla reazione di adattamento alla molecola da parte dell'organismo. In
soggetti predisposti in senso ideativo (ipocondria), emotivo (labilita'
ansiosa) e comportamentale (tratti ossessivo-compulsivi di controllo del
proprio corpo), tali effetti collaterali possono permanere per molto tempo
anche dopo la sospensione del farmaco. Il problema quindi non e' il farmaco
ma il suo modo di reagire. Il consiglio che le posso dare e' di stampare
questa risposta e farla leggere al suo medico di base, il quale dovra'
consigliarle una visita specialistica da uno psichiatra.