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effetti antidepressivo (48753)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 513 volte

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Enrico, 25anni (20.2.2002)

Gentile dottore, mi sono accorto da un anno a questa parte di essere ossessionato dalla paura di avere qualche grave malattia o patologia. Nel 1998/1999 mi ero convinto di aver contratto l'AIDS senza mai avere avuto alcun tipo di rapporto a rischio o pericoloso ma semplicemente perchè avevo pestato una siringa con la scarpa. Naturalmente ho fatto non so quanti esami del sangue nel corso degli ultimi 3 anni senza che venisse mai fuori niente. Lentamente ho capito che quanto temevo non poteva razionalmente essere e l'ho superato. Purtroppo questa mia fobia per le malattie mi è tornata l'anno scorso quando mi sono convinto di avere un tumore al polmone che mi aveva preso anche le ossa semplicemente perchè mi faceva male la schiena. Feci una radiografia al torace completa da cui, ovviamente, non emerse nulla. Quest'anno, di questo periodo, mi è emerso lo stesso dolore (banale reumatismo) MA NON HO RESISTITO e mi sono fatto un'altra radiografia da cui non è emerso nulla. E' importante sottolineare come nel 1992 mio zio sia morto di tumore al polmone con metastasi alle ossa per cui posso essere sicuramente stato suggestionato da tale evento sconvolgente. Il mio medico, e arrivo al punto, vista la mia ossessione mi ha prescritto una pastiglia di Seroxat al giorno che ho preso per 5 giorni consecutivi nella dose di 1 pastiglia (20 mg) al giorno. Dal terzo giorno di somministrazione ho cominciato ad avvertire sonno, nausea e, dal quinto, scarsa sensibilità alle mani e qualche perdita di coordinamento psico-motorio (sbaglio a prendere l'interruttore della luce, mi cadono le cose). Terrorizzato dal tutto con il mio medico decidiamo di cessare la somministrazione di tale farmaco senza nessuna riduzione graduale (da una pasticca a 0) dal giorno successivo tale evento. Il mancato coordinamento unito a nausea, mal di testa frequenti, cefalea continua per qualche giorno per poi placarsi e ritornare la settimana successiva e poi via via scemare fino a scomparire. Le scrivo oggi 20/02/2002 ad un mese esatto dall'ultima somministrazione di Seroxat quando i problemi di leggero scoordinamento, sensibilità alle mani sono praticamente scomparsi, ma mi rimane, specialmente verso sera, uno stato di nausea che perdura da quasi un mese. Premettendo che prima di questo farmaco (che su mia madre non ha sortito tali effetti) non ho mai preso alcun psicofarmaco. Le chiedo innanzitutto se tali sintomi erano, secondo lei, legati al farmaco e se questo senso di nausea che mi rimane ancora dopo un mese possa essere in qualche modo legato ancora all Seroxat che forse ho interrotto troppo bruscamente e se si quanto tempo può passare prima che sparisca. Sapete, ossessionato come sono mi sono quasi convinto di avere un tumore al cervello. La prego, visto il periodo di inferno e di assoluta depressione che tali sintomi mi hanno causato e mi causano, di volermi rispondere ed eventualmente segnalarmi quali sono o quali potrebbero essere i sintomi di un tumore al cervello. Sono così ossessionato da questa cosa che mi stavo prenotando una risonanza magnetica alla testa. La prego ardentemente di rispondermi. Ancora grazie I sintomi che lei descrive rientrano tutti nel quadro di un disturbo psichiatrico particolare, l'ipocondria. L'ipocondria e' caratterizzata dalla fortissima preoccupazione o dalla convinzione di avere una seria malattia, nonostante i ripetuti esami medici, anche sofisticati, diano tutti esiti negativi. Tale preoccupazione e' basata su una errata interpretazione delle sensazioni che normalmente provengono dal proprio corpo, per cui ad esempio un fastidio allo stomaco viene inteso immediatamente come ulcera, un piccolo dolore da spasmo muscolare alla schiena come cancro polmonare o un comune mal di testa transitorio come cancro al cervello. Il problema, in questi casi, sta in un disturbo dell'ideazione che si associa ad un meccanismo di allerta di tipo ansioso noto come "meccanismo di amplificazione dei sintomi" . Ritengo anche che tale meccanismo sia alla base delle reazioni fisiche esagerate avvertite alla somministrazione della paroxetina data dal medico di base. In poche parole, sono possibili alcuni lievi, transitori e reversibili effetti collaterali come quelli che lei ha avuto (ad es. la nausea) che durano per i primi giorni di somministrazione e che sono causati dalla reazione di adattamento alla molecola da parte dell'organismo. In soggetti predisposti in senso ideativo (ipocondria), emotivo (labilita' ansiosa) e comportamentale (tratti ossessivo-compulsivi di controllo del proprio corpo), tali effetti collaterali possono permanere per molto tempo anche dopo la sospensione del farmaco. Il problema quindi non e' il farmaco ma il suo modo di reagire. Il consiglio che le posso dare e' di stampare questa risposta e farla leggere al suo medico di base, il quale dovra' consigliarle una visita specialistica da uno psichiatra.
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