Fobia sociale ( 022046)
Paola 23
Salve, il mio problema
è la paura del giudizio altrui. Sono talmente terrorizzata dall'idea
di essere giudicata brutta, incapace, stupida da diventare completamente un
altra persona rispetto a quella che sono. io sono una persona allegra, piena
di vita, addirittura brillante quando sono con mia madre, mio padre e il mio
fidanzato e pochi altri intimi... ma con chiunque altro divento la bambolina
sorridente che non spiccica parola, che non mangia nulla ai buffet, che non
balla in discoteca, che non parla in gruppo e che non vuole fare la specializzazione
per paura di lavorare e di avere responsabilità che gli altri potrebbero
ritenere non adatte a me. Sono arrivata al punto di ammettere di avere un problema
perchè la settimana scorsa sono stata a ballare con il mio eterno fidanzato..
l'ho fatto per lui che ama ballare. Sono stata quattro ore in piedi come una
stupida ma non ho ballato. Mi sono limitata a guardare le altre che si muovevano
senza pudore sopra i tavoli alla mercè di tutti gli sguardi e mi chiedevo
come potessero fare a esibirsi cosi quando io non sono stata capace di lasciarmi
andare un minimo per muovere il mio corpo a ritmo di musica. Niente ero paralizzata
dalla paura che gli altri mi avessero giudicato goffa o brutta o ridicola. In
palestra idem, faccio solo gli esercizi quando le macchine a fianco alla mia
sono libere perchè non sopporto di essere osservata. Quando mangio in
mezzo alla gente sembro l'anoressica di turno mentre quando sono a mio agio
sono di buona forchetta, per niente delicata e libera. E' come se in mezzo agli
altri la paola che sono si trasformasse in una Paola che deve piacere agli altri.
Con le persone che conosco esprimo fortemente le mie opinioni, sono assolutamente
cocciuta e determinata, ho le mie opinioni politiche, la mia squadra del cuore,
ma in mezzo agli altri non esprimo verbo sembrando spesso la stupidotta di turno
che non sa del mondo che la circonda. eppure vorrei mettermi in confronto con
gli altri, dire la mia, senza paura di essere giudicata o di essere derisa.
Quanto avrei voluto ballare quella sera, divertirmi cone le 1000 persone della
discoteca, ma io ero bloccata, immobile, triste e depressa perchè a 23
anni non sono capace di essere io indipendentemente da chi mi sta attorno. è
terribile sentirsi cosi. pensare continuamente che le persone attorno stiano
ridendo di te, pensando che sei brutta, che sei poco intelligente, che non vali
niente. è molto brutto. ma non so cosa fare....
Cara Paola, dai sintomi che hai descritto sembra proprio che ci sia una tipica
forma di fobia sociale. La fobia sociale è un disturbo comune, in cui il soggetto teme che le
proprie prestazioni lo possono esporre a valutazioni negative da parte degli
altri. Il fobico sociale, credendo che il suo comportamento sia considerato
negativamente dagli altri e, quindi, rifiutato, perde la stima di sé.
Il concetto di paura del giudizio altrui è l'aspetto centrale della fobia
sociale, oltre a essere considerato fondamentale anche nell'eziologia e nel
mantenimento dell'ansia sociale. Secondo il modello cognitivo di ansia sociale
i fobici sociali si preoccupano della loro attivazione fisiologica, dell'esito
delle prestazioni e della percezione che gli altri hanno di loro; questo tipo
di valutazione conduce ad una "escalation" dell'ansia e porta a una
chiusura dell'individuo rispetto a tutte quelle situazioni che possono essere
ulteriori fonti ansiogene, con notevoli conseguenze sulla vita sociale.Possiamo
definire quindi la fobia sociale come una marcata e persistente paura di trovarsi
in situazioni o di compiere delle prestazioni pubbliche, dove l'individuo può
provare imbarazzo. Ai fini diagnostici tale esposizione deve provocare un aumento
di ansia e la paura derivante deve interferire significativamente con la routine
quotidiana dell'individuo, con le mansioni professionali o con la vita sociale.Le
situazioni sociali sono generalmente evitate o vissute dall'individuo con particolare
timore; gli attacchi di panico si possono verificare nel momento in cui l'individuo
è esposto alla situazione temuta, oppure essere determinati solo dall'anticipazione
di una futura occasione. Esiste anche un sotto tipo di fobia sociale, definito
"generalizzato"; questo sotto tipo si riscontra quando le paure sono
estese alla maggior parte delle situazioni sociali. La caratteristica centrale
della fobia sociale è il forte desiderio di dare una buona impressione
di sé agli altri e questo è accompagnato da una grossa insicurezza
e incertezza sulla sua riuscita.I fobici sociali tendono a concentrare la propria
attenzione sulle risposte somatiche emesse, sulla valutazione che potrebbero
ricevere da parte di altri e sull'opinione di sé stessi: questa progressiva
attenzione ad aspetti marginali della situazione riduce la consapevolezza verso
le reazioni oggettive degli altri coinvolti nella relazione, rendendo impossibile
disconfermare le loro credenze irrazionali. Contrariamente a quanto accade negli
attacchi di panico, dove la conseguenza temuta non si verifica, nella fobia
sociale gli eventi negativi possono avvenire realmente: gli altri, infatti,
possono fissare, rifiutare e pensare che un tale soggetto non sia interessate.
Il problema principale tuttavia, non è tanto il verificarsi di tali eventi,
dal momento che possono accadere a chiunque, quanto il significato dell'evento
assunto per l'individuo e il conseguente accrescimento della percezione di una
maggiore probabilità di ottenere risultati negativi.Il fatto che tu sia
consapevole che la tua paura è irrazionale è normale in quanto
questi disturbi sono dei veri e propri apprendimenti "emotivi" e come
tali sono fissati in circuiti cerebrali emotivi e non razionali. Quindi risultano
incontrollabili usando la comune "logica razionale". . Il problema
principale è rappresentato, a mio parere, proprio dal tuo stile di comportamento
poco assertivo.L’assertività è uno stile, una modalità
di vita caratterizzata da un atteggiamento positivo verso se stessi e verso
l'altro.- L’assertività ha un posto di primo piano in psicologia,
per la sua proprietà di inibire le reazioni di ansia e di consentire
un migliore adattamento alle condizioni sociali.
- L’assertività
rappresenta una forma di terapia a largo spettro, indicata non solo per timidezza,
depressione, ansietà e disturbi da stress, ma anche per schizofrenia,
paranoia e mania. - L’assertività non richiede di cambiare personalità
ma di scoprire, attraverso un cambiamento di abitudini, il significato e il
piacere di essere spontanei, naturali e insieme socialmente competenti. - La
persona assertiva sa esprimere, in modo chiaro ed efficace, emozioni, sentimenti,
esigenze e convinzioni personali, senza provare ansia, disagio o aggressività.
- L’assertività corrisponde al punto di mezzo di un segmento ideale
ai cui estremi si pongono la passività e l'aggressività.
La persona passiva: Permette che vengano violati i suoi diritti e che gli altri
ne traggano vantaggio.Non raggiunge i propri obiettivi. Si sente frustrata,
infelice, ansiosa. È inibita e depressa. Consente che gli altri scelgano
per lei. La persona
aggressiva:Viola i diritti degli altri per trarne vantaggio. Raggiunge i suoi
obiettivi a spese degli altri. È belligerante e sulla difensiva.Umilia
e deprezza gli altri. È imprevedibilmente ostile, esplosiva e irata.
Si intromette nelle scelte altrui.La
persona assertiva:- Fa valere i suoi diritti e rispetta i diritti altrui.- Raggiunge
i propri obiettivi senza offendere gli altri.- Ha una buona immagine di sé
e un’appropriata fiducia in se stessa.- Si esprime in modo chiaro ed autonomo.-
Decide per se stessa.L’assertività
permette di rompere questo vero e proprio circolo vizioso dell'ansia sociale.
Come si realizza il comportamento assertivo? Il comportamento assertivo si realizza
con la comunicazione (verbale e non verbale). In fondo, nelle parole di Peter
Handke, "Un’illuminazione: posseggo un destino! E l’ho in mano.
Un saluto
(risponde il dott. Fabio Gherardelli)
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