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fobia sociale (44327)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 554 volte

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Giulio, 30anni (8.10.2001)

Mi chiamo Giulio, ho 30 anni, sono laureato in fisica, sono felicemente sposato, lavoro (il lavoro non mi da molte soddisfazioni, ma pazienza)e da un po' di anni soffro di una fobia cosiddetta "sociale"; non sto adesso a dire di cosa esattamente si tratta (anche perché sono molto geloso della cosa); dico solamente che si tratta di una paura che si manifesta solamente in presenza di situazioni molto precise e poco frequenti, anche se, diciamo, socialmente molto normali.
La conseguenza di queste paure si manifesta con le solite reazioni: chiusura dello stomaco (la più fastidiosa per me), mal di pancia, grande senso di irrequietezza, forte instabilità ecc. ecc.Ho da poco tempo iniziato una terapia psicologica comportamentale, con pochi risultati.Da pochissimo tempo ho parallelamente cominciato anche una terapia farmacologica (circa 15-20 gocce di alprazolam al giorno (5+5+5), e 5 mg di fluoxetina cloridrato ogni 3 giorni).
Ora il problema è questo; che al di fuori delle situazioni per me fobiche (peraltro, come ho già detto, poco frequenti), io sono una persona abbastanza tranquilla, senza nessuna paura o ansia particolare; sì, forse sono caratterialmente un po' nervoso, permaloso, ma ritengo di essere comunque nei limiti della norma.E allora succede che con questa terapia farmacologica, anche a dosi basse, io mi "rincoglionisco"; l'alprazolam mi stende, e durante il giorno ho costantemente sonno.D'altra parte, il medico specialista mi ha detto che prendere queste medicine solo al momento del bisogno, non serve a niente, ma occorre fare una cura vera e lunga ; si parla di mesi.
Primo punto fisso: io voglio certamente guarire, ma da solo non ce la faccio, e sono convinto che un aiuto farmacologico sia importante.
Secondo punto: Come tutte le persone del mondo, io ho ogni giorno bisogno di energie, fisiche e mentali, per affrontare le varie questioni e problemi che si pongono. Ora la domanda è: posso essere costantemente intontito per tentare di risolvere (tentare, non essere certo) un problema che, sì mi fa soffrire molto, che potenzialmente mi provoca problemi sul lavoro, con gli altri, ecc, ma che comunque si presenta raramente. Cioè è la strada giusta, oppure ce ne potrebbe essere un'altra migliore?
Ad esempio, forse dico una stupidaggine, ma mi sembra di tollerare meglio 2 o 3 mg di lorazepam al giorno (1+1+1); mi addormentano meno, e mi sedano di più (ma forse è solo placebo, non so).E poi un'ultima cosa: non è che questi medicinali, a lungo termine, mi "bruciano" il cervello? (forse esagero, ma il concetto che voglio esprimere è chiaro).
Vi sarò molto grato di una risposta.
Grazie davvero per l'attenzione.

Caro Giulio, la mia risposta è da psicoterapeuta e non da medico. Ritengo che, se hai notato che i farmaci nelle dosi consigliate sono troppo forti per te e ti rendono apatico e insonnolito, tu debba farlo presente al tuo specialista e chiedergli di darti un dosaggio minore. La reazione ai farmaci è sempre individuale. Inoltre ti consiglio una terapia alternativa e di sicuro vantaggiosa per la tua salute fisica e psichica, e cioè una cura omeopatica che di certo risolve il problema dell'influenza negativa che i farmaci possono avere sul corpo.
Poi dici che "da poco tempo" hai iniziato una psicoterapia, con "pochi risultati": su questo punto tengo a precisare che i risultati non sono prodotti dal tocco di una bacchetta magica, ma ci vuole tempo e motivazione a cambiare perchè una terapia psicologica abbia effetto. Quindi il mio consiglio è di non demordere, in quanto solo attraverso una buona conoscenza di te, delle tue emozioni, pensieri, paure, azioni, potrai arrivare a dipanare la matassa del problema.
Ti ricordo che i sintomi di una fobia non sono la malattia stessa, ma segnali d'allarme che qualcosa dentro di noi non è chiaro e va affrontato. Con questo ci tengo a precisare che nessun farmaco è in grado di guarire un problema che ha origini psicologiche e non fisiche. E' come se pretendessi di curare un dente dal macellaio e volessi comprare carne da un dentista. Il farmaco può tamponare una situazione d'emergenza, calmare in un periodo di particolare stress per poi preparare la persona, in uno stato di tranquillità maggiore, a mettere fuori i conflitti e le angosce che hanno provocato i sintomi. E', Giulio, come mettere un tappo al cratere di un vulcano, se non si vuole vedere cosa c'è che non va, se non rispettiamo i nostri bisogni, se facciamo orecchie da mercante rispetto alle nostre emozioni, Bum! scoppia il tappo e i danni sono catastrofici. Allora ti consiglio di prenderti cura di te e di questo aspetto di te che sta male continuando in una ricerca interiore che di certo ti darà risultati, con un pò più di tempo.

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