ipocondria (165916)
Rachele, 21 (165916)
Salve a tutti, sono una ragazza di 21 anni da un anno soffro di attacchi di ansia! Ho assunto sereupin prescritto dalla mia cardiologa per un anno e adesso sono 3 mesi che non lo sto più assumendo! È un percorso che ho affrontato da sola visto che nessuno mi aveva detto di rivolgermi a uno psicologo ignara della situazione che stavo affrontando, visto che il farmaco che ho assunto pensavo fosse per placare la tachicardia come mi aveva detto la mia cardiologa , invece poi documentandomi ho visto che era uno psicofarmaco.
L' interruzione del farmaco l ho sospesa graduatamente da sola e adesso i sintomi di astinenza sono abbastanza elevati e continuo a sentirli, sono passati 3 mesi, i prini mesi erano abbastanza evidenti adesso piano piano stanno diminuendo ma nn si arrestano.
Adesso la domanda che mi pongo questi sintomi che sto avendo quali mal di testa, rigiditá al collo, formicolii, ronzii alle orecchie, vertigini,macchie colorate quando chiudo gli occhi,fiato corto, sensazione di bruciore alla testa, dolori muscolari ect ect sono dovuti all ansia che comunque continua a persistere o sono sintomi di astinenza del farmaco?
Grazie a chiunque mi risponderá! Volevo precisare inoltre che ho fatto analisi del sangue urine è tutto è risultato nella norma radiografia al torace ed è tutto nella norma visita oculistica e anche qui è tutto nella norma.

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Gentile Rachele,
sembra molto strano che un cardiologo prescriva psicofarmaci senza informare esaurientemente il paziente, ed ancora più originale che sia il paziente a decidere quando e come interrompere la cura. Ciò detto mi sembra che il problema sia capire l'origine dei suoi attacchi di panico. Se dalle analisi mediche risulta che tutto è a posto, occorre cercare i motivi profondi dei suoi "attacchi d'ansia". Una soluzione potrebbe essere rivolgersi ad un professionista preparato ( da scegliere fra gli psicoterapeuti iscritti all'Ordine degli Psicologi della sua regione, magari fra quanti offrono il primo colloquio gratuito) per capire quali siano i meccanismi profondi all'origine del disturbo.
Augurandole ogni bene, la saluto.
(Risponde la Dott.ssa Susanna Bertini)
Pubblicato in data 31/08/2015
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