La vertigine non è paura di cadere (1447018499384)

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on 27 Novembre 2015. Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 1972 volte

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Tulipano bianco, 27

Buonasera,
Mi chiamo Bianca, ho 27 anni e da 6 credo di essere depressa; dopo un problema famigliare sei anni fa decisi di rivolgermi a uno psicologo, ma non avendo comunicaTo a nessuno questa decisione per vergogna, dopo 4 mesi di terapia mi sentivo troppo sola per poterla continuare.

Decisi di interrompere la terapia pensando che alla fin fine dipendeva solo da me riuscire a superare quel periodo. Passarono alcuni anni, tra più bassi che alti, e di fronte alla stesura della tesi dovetti rivolgermi nuovamente allo psicologo che mi aiutò a cominciare quel sofferto lavoro.
Finalmente cominciai a lavorare e il primo periodo andava molto bene, non avevo più crisi di pianto e momenti in cui mi era difficile anche alzarmi dal letto. I sintomi psicosomatici spariti.
Putroppo da un anno ho ricomincio ad avere accentuati lati di me che odio, soprattutto le mille paure che ho. In particolare non riesco più a fare una delle cose che mi fanno stare bene: per esempio scalare le montagne. Dalla scorsa estate non ho più fatto determinati sentieri di montagna, ma il problema adesso si sta estendo anche alla vita di tutti i giorni.
L'altra settimana a lavoro ho avuto una crisi di panico guardando giù dall' ufficio ed è stato il palesarsi di una difficoltà che non voglio ammettere (ho provato ad affrontare questa paura salendo comunque in montagna, ma queste prove hanno avuto scarso profitto, anzi inutile. Sono state dannose perché mi demoralizzo sempre più).
Oltre a questa paura dell'altezza si manifestano altre fobie.
Cercando di giungere alla domanda senza dilungarmi troppo: vorreri sapere se nel mio caso sia plausibile la possibilità di rivolgermi a uno psichiatra o se in questi casi si va da uno psicologo. Lo chiedo perché non ho mai preso medicine, ma penso che per questi problemi sia l'unica soluzione. Grazie per la risposta è scusate la scrittura un po' di getto. Bianca

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Gentile Bianca o dovrei scrivere Tulipano bianco,
In primo luogo rispondo alla sua domanda: la situazione che descrive richiede l'intervento di uno psicoterapeuta (potrebbe scegliere fra i professionisti abilitati alla psicoterapia iscritti all'ordine degli psicologi della sua regione, privilegiando magari quanti offrono il primo colloquio gratuito in modo da capire con chi si sente più in sintonia). Uno psichiatra, generalmente somministra farmaci che sicuramente riducono i sintomi, ma non permettono di affrontare i problemi alla radice e talvolta creano dipendenza. Le sue esperienze con psicologi l'hanno aiutata a superare momenti di difficoltà ma forse non sono stati affrontati gli aspetti remoti e/o inconsci che ancora oggi le creano difficoltà. Come forse lei sa fobia è un termine di origine greca che significa paura, ora queste paure profonde emergono in momenti particolari assumendo forme varie si va dalla fobia dei serpenti a quella del vuoto a quella del chiuso a quella dei gatti o dei cani. Ma la fobia rimane l'epifenomeno di un'angoscia profonda.
Riconoscere e affrontare tale angoscia è difficile e doloroso ma riserva risultati stupefacenti e consente di condurre una vita piena e ricca di soddisfazioni.
Augurandole ogni bene, la saluto.
S. Bertini

(a cura della Dottoressa Susanna Bertini)

Pubblicato in data 27/11/2015

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