Malato perenne (51829)
Sirio, 27 anni - 08.08.02
Gentili
dottori, vi scrivo per tentare di dare un senso a ciò che mi succede da circa
2 anni, cioè da quando per lavoro ho dovuto lasciare la mia città per raggiungere
Milano, dove lavoro e vivo con la mia ragazza (lavora anche lei) in una casa
che prontamente mi è stata comprata dai miei genitori...tutto a posto direte
voi e invece no, proprio da li sono cominciati i miei guai e quelli della mia
ragazza. Soffro ormai da 2 anni di ogni tipo di disturbo fisico, è anche vero
che sono piuttosto propenso a influenze e raffreddori, a causa di una polmonite
che ho preso durante il militare, ma oltre a fortissime febbri altamente debilitanti,
soffro di dolori al petto che curo con siringhe di viamina B consigliatami dal
mio dottore, a suo dire sono dolori mialgici. Ho tutt'ora in atto una duodenite
erosiva abbinata a gastrite cronica. L'ultimo in ordine di tempo, è un bruciore
forte sulle testa, nell'apice superiore, e dolore nell'arcata sopracigliare.
Dolore che mi porto da almeno 10 giorni e a detta della mia ragazza ricorrente,
l'anno scorso in questo periodo era presente. Per quest'ultimo dolore ho un
appuntamento con un neurologo tra qualche giorno. Quello che mi fa impazzire
è che prima di trasferirmi, ero completamente diverso, non soffrivo di nulla,
tranne le cose normali di tutti, pensavo a divertirmie stavo bene. Ora penso
e ripenso solo ed esclusivamente al fatto di non stare bene fisicamente. Ho
frequentato all'inizio dell'anno una psicoterapeuta, che mi ha detto probabilmente
quello che già sapevo, troppe responsabilità tutte insieme, i miei genitori
che mi hanno dato tutto, forse troppo non permettendomi di fare le mie scelte,
e il trovarmi forse intrappolato in una realta che mi sta bene a metà....cosa
fare?? E' difficile per me tornare indietro, in una realtà lavorativa, quella
della mia città, non ricettiva, difficoltosa, il dovermi ricostruire qualcosa
che qui ho, la casa, la mia ragazza, che mi seguirebbe..però... a che prezzo?
Lei ormai ha fatto il pieno, non riesce più ad essermi di aiuto, stò affliggendo
anche lei...ma che ci posso fare? Se sto male? Cosa ne pensate di tutto ciò
Vi ringrazio della vostra attenzione e del vostro tempo Sirio
A
volte si è intrappolati da conflitti che non è facile risolverli se non con
scelte coraggiose!Comunque prima di decidere in tal senso le consiglierei di
prendersi un periodo di riposo e recarsi in un luogo di suo gradimento.Alla
fine di queste ferie la inviterei a riscriverci per poter capire meglio gli
sviluppi della situazione.Cordiali saluti Dr Antonio Ferrari Psicologo clinico