mia figlia ha 17 anni ed ha paura del buio (48712)
Velodiseta, 35anni (20.2.2002)
Carissimo
psiconline, per arrivare al nocciolo del mio problema, credo di dover
prima dare un cenno sulla mia vita e di conseguenza quella di mia
figlia valentina, mi sposo a 18 anni, a 20 resto vedova di mio
marito, ucciso durante una rapina, resto sola con valentina appunto.
resto sola per otto anni, anche se ho avuto una relazione abb
importante. dopo otto anni appunto, inizio una convivenza, dalla
quale nascono altri due bimbi, che attualmente hanno, simone 6 anni,
aurora 2 e mezzo. tutto questo accade in maniera un po veloce,
praticamente in breve tempo valentina si ritrova a dover dividere
mamma e casa con un estraneo, il mio compagno, e i due nuovi
fratelli. con il mio compagno, anzi ex perchè da un anno ci
siamo divisi, valentina ha un rapporto abbastanza indifferente,
sicuramente non accetta pienamente questa nuova situazione, e quando
arrivano i fratelli si sente sicuramente messa un pochino da parte,
anche perchè il mio ex compagno, nonostante fosse una persona
molto buona dolce e innamoratissimo di me, mi crea particolari ansie
e nervosismi in quanto periodicamente si ubriacava! valentina non lo
ha mai visto ubriaco, ma sapeva che accadeva, e vedeva me nervosa e
ansiosa, a motivo di questi problemi mi sono comunque separata da
questo ragazzo un anno fa..di questo lei è stata molto
contenta, anche se lui molto spesso è qui, perchè
abbiamo mantenuto un ottimo rapporto.. anche perchè ora ha
smesso di bere, frequento con li il club, e l'ospedale dove con il
suppporto di psicologi e medici sta venendo fuori dal problema,
inoltre prende l'antabuse e siamo tutti più
tranquilli....premetto inoltre che essendo state sole per molto
tempo, forse sbagliando, ho sempre coinvolto valentina in tutto
quello che riguardava me o la ns famiglia.. sia le cose belle che
meno belle, con lei sono sempre stata molto severa per l'educazione e
la scuola, ma molto dolce e pazzerella nei momenti di gioco e di
coccole.....sa che la stimo molto, che sono orgogliosa di lei, e
anche se la rimprovero o mi arrabbio con lei, è perfettamente
consapevole che la amo con tutta me stessa..valentina è una
ragazzina molto determinata, ambiziosa, non ha troppi amici
perchè preferisce come dice lei frequentare poche persone ma
buone, è molto, anzi troppo selettiva nelle frequentazioni, si
sente sempre un po superiore agli altri intellettualmente parlando, e
forse un po inferiore (li dice di no) agli altri per le
possibilità economiche..ma cercocomunque di non farle mancar
nulla anche se vivo un sacco di sensi di colpa perchè
sicuramente ha molto meno materialmente rispetto ai suoi compagni di
liceo..(frequenta la terza liceo scientifico tecnologico)..ha un
ragazzo da più di due anni, un ragazzino molto tranquillo, si
vogliono bene, anche se data la giovane età a mio parere non
riescono a smussare quegli angoli che solo con la maturità
riusciranno a superare..lei mi stima molto, è molto protettiva
nei miei confronti, ed io in quest'anno di separazione dal mio ex
compagno forse mi sono lasciata un po andare nel vivere storie senza
futuro, anch'io ho avuto un anno un po particolare, e mi sono
appoggiata un po a lei anche per la responsabilità dei
fratelli più piccoli, io uscivo qualche volta, ma solo la sera
al massimo lei doveva aspettare che i fratelli si addormentassero,
(alle 21.00 i bimbi dormono e nonsi svegliano sino al mattino).. lei
di tutto questo dice che non ci sono problemi, perchè io ho
parlato con lei del mio comportamento e delle cose che ho scritto,
lei dice che è serena, ma........c'è un ma...da qualche
tempo la vedo strana,è sempre stata con la lacrima facile, ma
ultimamente ho cercato di approfondire, insomma mi ha rivelato, che
da qualche mese al mattino quando esce per andare a scuola ha paura,
si sente seguita, esce e corre come una pazza alla fermata
dell'autobus, esce appositamente in ritardo per non dover aspettare
il mezzo, ma per arrivare a filo filo per prenderlo, se fuori
è buio e deve uscire gli manca il respiro.. credo siano una
sorta di attacchi di panico.. lei dice che le capita anche in casa se
è sola a volte, allora apre tutte le luci, e cammina con la
schiena sul muro finchè non raggiunge la stanza dove deve
recarsi..
Stamattina è rientrata a casa perchè ha sbagliato
l'orario dell'autobus, ed è arrivata tutta trafelata, sudata,
l'ho capito che si era spaventata..eppure nonostante questo lei esce
anche extra scuola, leho detto chemi organizzo e l'accompagno io a
scuola per un periodo, ma lei dice che non serve, che non capita
tutti i giorni..io ho capito che ha delle paure, dei timori, dice che
non le è accaduto nulla di particolare, dice che
all'improvviso prima di natale ha iniziato ad avere paura diuscire,
paura di trovarsi fuori..questa mattina ho deciso di scrivere a voi,
e di prendere un appuntamento con un psicologo di un paese vicino al
mio.. noi abitiamo a Vicenza...il mio problema è solamente
economico, se dovesse neccessitare di motli appuntamenti sarò
nei guai, proverei con un psicologo dell?USL ma non mi fido troppo...
non so come si svolgono queste cose, ma credo che devo dare un
supporto a valentina che comunque ne ha passate tante e che forse ora
sta pagando certi eventi dolorosi della nostra vita, e certe mi
scelte forse un po egoistiche.. mi sento in colpa, perchè
credo che se stavo sola con lei sarebbe stata molto più
felice..ora vi ringrazio, e tornerò a scrivervi ancora,
perchè come ho già avuto aiuto in passato per simone e
ora ho risolto, credo di aver bisogno anche per me di un piccolo
consiglio, ma prima i figli, perchè io vivo per loro sempre e
comunque..
grazie infinite.....angela
Cara
Angela, lei ha già fatto da sola una buona analisi della
situazione e condivido le conclusioni alle quali arriva. Vorrei solo
farle riflettere sull'ultima frase che lei scrive per chè
lì c'è il punto che può ancora bloccare la sua
felicità come donna e come madre realizzata. Quindi proprio
perchè dice: ...prima i figli..... io parto da lei.
Innanzitutto vorrei comunicarle la mia simpatia e la mia stima per
come ha affrontato le difficoltà della sua vita e soprattutto
per la consapevolezza e la forza che che ne è derivata. Ha
fatto e continua a fare molto per i suoi figli ma questo non deve
farle dimenticare un elementare dato di fatto: non possiamo
realizzare la felicità altrui se prima non realizziamo la
nostra. Lei è dedicata molto ai problemi degli altri ma credo
sia arrivato il momento di pensare un pò anche a lei. Questo
non per egoismo anzi. Lei ha ancora due bambini piccoli che risentono
completamente della sua realtà psicologica ed emotiva e il suo
benessere è il primo tesoro da coltivare per trasmetterlo poi
a loro.
Valentina è una ragazza che sta vivendo come tanti adolescenti
un periodo molto difficile della sua vita. Bisognerebbe parlare con
lei su aspetti più profondi della sua personalità, sui
suoi sentimenti, le sue paure e le sue insicurezze verso la vita.
Dietro alcuni sintomi di panico o di paura ci sono problemi
esistenziali molto importanti che si affacciano alla coscienza di un
giovane proprio a questa età e che se vanno affrontati con
delicatezza ma anche con obiettività razionale. Lei non deve
sentirsi in colpa perché anche se lo fosse, non risolverebbe
il problema. Lei in fondo è stata una giovane ragazza
innamorata che ha sofferto e non poteva sapere il giusto modo di
essere madre e moglie.Ora che ha acquisito una grande esperienza e
maturità può rivedere e modificare il suo rapporto con
Valentina. Cerchi di non sostituirla in tutto o di anticipare e
risolvere i suoi problemi perchè una giovane ha bisogno di
crescere attraverso le proprie esperienze che vengono fatte in modo
diverso da come le ha vissute lei.
Lei può esserle vicina, osservandola silenziosamente e
intervenendo solo quando c'è una vera necessità. Le
faccia sentire comunque il suo affetto anche se non comprende i suoi
modi di comportamento e le parli, le dica che le vuole bene e che le
sarà sempre accanto in qualunque momento lei abbia bisogno.
Rivolgersi ad uno psicologo va bene solo se è anche accettato
da sua figlia. Oggi i giovani tendono a contraddire qualunque
consiglio venga loro dato da un adulto, soprattutto se questo
consiglio è imposto. Le faccia innanzitutto comprendere che
non si rivolge allo psicologo perché è malata ma per
comprendre meglio se stessa e migliorare la qualità della sua
vita. Se sua figlia non vuole, vada comunque lei. Potrà
sicuramente avere una crescita qualitativa della sua
personalità e trovare insieme allo psicologo il modo di
portare la serenità anche ai suoi figli. Se ci sono problemi
economici, si rivolga pure alla USL, ci sono dei buoni professionisti
anche lì e poi, si affidi alla sua sensibilità.
Saprà da sola se avrà trovato il professionista giusto.
Nel frattempo, dedichi un pò di tempo anche a se stessa. Un
sano e ritrovato egoismo è sempre la base per fare la
felicità anche di chi ci sta vicino. Auguri.