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Ossessione e fobie (127928)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 548 volte

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Margot 23

Sono margot ho 23 anni e da quasi 4 anni cerco di isolarmi o quasi, pur di non dover mangiare con gli altri. Ho un padre e una madre fantastici, mi amano e mi stimano, e cercano di non far mancare nulla nè a me nè alle mie sorelle. Quando mangio con gli altri mi viene l'ansia. Già da piccina avevo questo tipo di complesso. Ricordo che un anno mio zio mi comprò una torta bellissima per il mio compleanno, ma io non l'assaggiai per nulla. All'asilo non mangiavo mai con gli altri bambini, mangiavo quando loro avevano finito, da sola, e quando loro se ne erano andati. La mia ex migliore amica mi insegnò a mangiare con gli altri bambini, e da lì nessun problema. 4 anni fa, io e la mia squadra di pallavolo ci fermammo in pizzeria dopo una partita, e l'ansia ricomparve a tal punto che non riuscii nemmeno ad assaggiare la cena. In seguito a quell'episodio, non riesco più a mangiare al ristorante; fino ad allora riuscivo tranquillamente a mangiare con chiunque purchè fosse un ambiente familiare. In seguito la mia fobia si allarga, e riesco a mangiare solo con persone che conosco molto bene. Inutile sottolineare come in quattro anni abbia bruciato mille occasioni per divertirmi, basti pensare le bugie che mi devo inventare ogni volta. Sono single. Come potrei avere un uomo accanto a me con questo problema? Non so a chi chiedere aiuto. Sono consapevole di aver bisogno di un'aiuto psicologico, ma serve che qualcuno mi faccia capire che devo sbrigarmi a farlo, perchè ho già perso troppo tempo!

Cara Margot, molto probabilmente il tuo disagio rientra nella sfera definita "fobia sociale". La caratteristica principale di questa fobia è un intenso e ricorrente timore di situazioni sociali o prestazioni. L'esposizione alla situazione sociale temuta conduce ad un intenso livello di ansia e quest'ansia può interferire con le attività quotidiane e relazionali. Il mangiare in pubblico è una situazione temuta dai soggetti con ansia sociale. Ti consiglio, quindi, di intraprendere un percorso terapeutico per affrontare il tuo problema e soprattutto per analizzare i sentimenti e le emozioni vissute in questa particolare situazione. I miei migliori auguri.

 

(risponde la Dott.ssa Alessandra Fabriziani)

Pubblicato in data 10/11/08

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