Ossessioni (111507)

Mister-x 31

Circa sei anni fa, in seguito ad un rapporto sessuale con una prostituta, ho iniziato a soffrire di disturbi ossessivi. Ero convinto di avere contratto l'Aids. In seguito, ho consultato medici e telefonato diverse volte al numero verde dell'Aids. Ogni volta, però, che venivo rassicurato a riguardo dell'impossibilità del contagio, emergeva nella memoria sempre qualche nuovo elemento che invalidava le rassicurazioni. Ho sviluppato, quindi, la paura che toccando le mani o i genitali della prostituta e poi il volante della macchina o la porta di casa avessi potuto infettare i miei parenti o amici. Sono stato in questo stato per diversi mesi, dopodichè ho deciso di fare il test dell'Hiv che chiaramente è stato negativo, come quello dell'epatite C. Dopo questo periodo acuto, ci sono state altre due crisi, in cui ho deciso di rifare tutti i test. Dopo questo periodo, ho incontrato una ragazza con la quale sono fidanzato da quasi quattro anni e sembra ormai lontano il disturbo ossessivo. Devo ammettere, però, che l'ossessione per il contagio si è trasformata per un lungo periodo di tempo nell'ossessione di metterla incinta. La mia domanda è se tale disturbo può considerarsi ormai passato o se è possibile una ricaduta. Ormai è oltre un anno che non ho più tali pensieri.

Caro Mister-x, dal racconto della tua storia devo dire che, oltre ad un problema ossessivo, c'erano dei sintomi anche ipocondriaci (d'altronde l'ipocondria ha in sè una componente spesso ossessiva). Come disse Marcel Proust: "Quell'agente patogeno mille volte più virulento di tutti i microbi: l'idea di essere malati". Devo dire che siccome è da un anno che non hai più questi pensieri, il mio consiglio è quello di non preoccuparti e di vivere finalmente la tua vita in modo più spesierato e leggero. Perchè, con le parole di Charles Bukowski: "Il codardo prevede il futuro, il coraggioso non ha alcuna immaginazione". Un saluto.

(risponde il Dott. Fabio Gherardelli)

Pubblicato in data 04/03/08

 

 

 

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