Ossessioni (114218)
Daniele 24
Gentile esperto, Le scrivo perchè dopo qualche indagine personale sono
abbastanza sicuro di soffrire di un disturbo ossessivo-compulsivo. Non so se
esiste una scala di gravità per questo disturbo, ma di sicuro i pensieri
intrusivi sono molto presenti nella mia quotidianità e mi costringono
a fare continui rituali strampalati e a ripetere all'infinito delle formule
protettive. Per fare un solo esempio, l'altro giorno sono stato a camminare
in un bosco e siccome ero passato sopra un sasso del sentiero che non dovevo
toccare ho passato una ventina di minuti in preda al panico, e alla fine ho
dovuto trovare una scusa con i miei amici per tornare indietro e rifare il percorso
senza toccare quel sasso. E questo non per una sola volta ma di continuo, col
risultato che le lascio immaginare se non avessi ripetuto dentro di me le mie
formule estraniandomi da tutto e da tutti. In particolare ho l'ossessione di
non dover toccare o sfiorare certi oggetti simultaneamente a un determinato
pensiero negativo, oppure di dover continuamente aggiustare la posizione degli
oggetti, di dovermi alzare, muovere, accendere o spegnere la luce in un determinato
modo. Per me questa è la normalità da anni e in casa mia si sono
un po' abituati (li chiamano "scongiuri"), ma purtroppo alcuni rituali,
che evito di descrivere per educazione, non solo sono buffi ma anche piuttosto
disturbanti per chi mi sta intorno e possono facilmente essere scambiati per
mancanza di rispetto. Se mi confronto con i miei amici noto che la mia esistenza
è abbastanza occupata da queste tiritere senza senso e che posto per
altre cose non c'è nè
molto, e anche se posso definirmi abbastanza vitale, porto avanti piuttosto
bene le mie attività e certamente non mi sento depresso; sto iniziando
ad avvertire un senso di vuoto e di schiavitù per tutti questi automatismi.
Inoltre relazionandomi con gli altri noto che ho sviluppato la tendenza a essere
paranoico e a dare delle valutazioni distorte ed estremamente immaginose del
comportamento altrui nei miei confronti, e per questo spesso vengo accusato
di vedere cose che non esistono sulle quali però io modello le mie azioni,
col risultato di sentirmi spesso emotivamente spaesato e di risultare agli altri
"fuori dal mondo". La mia domanda è se si può guarire
dalle ossessioni e come. Ho sentito parlare della terapia cognitivo-comportamentale
e vorrei qualche indicazione in proposito, oppure se esistono altre metodologie
di azione. Grazie.
Caro Daniele, hai sentito bene, come esponente di questa terapia sono lieta
di essere la persona che te ne può dare informazioni. In realtà
anche se questa è la terapia più accreditata per questo tipo di
disturbo, non è infallibile in quanto il modello di base va ancora perfezionato
e quindi ci sono dei casi che risultano intrattabili. Innanzitutto è
fondamentale fare una corretta diagnosi e, sebbene dalla tua lettera sembra
tu abbia ragione, un esperto che raccolga tutti i dati e ne faccia uscire una
diagnosi accurata è necessario. Qualora si trattasse di disturbo ossessivo-compulsivo
si utilizzano strategie specifiche che variano da caso a caso, in linea di massima
comunque si affrontano i pensieri ossessivi uno alla volta, direttamente, fino
alla scomparsa del disagio. Questo trattamento è molto difficile da
poter gestire da soli, perchè come avrai provato, l'ansia di reggere
un'ossessione senza mettere in atto il rituale può essere davvero forte
ed inoltre, lo scopo è sì, sconfiggere il sintomo, ma anche capire
quale sistema lo manteneva attivo per poter modificarlo definitivamente; a volte
si tratta di una caratteristica personale, a volte della famiglia; non si fa
comunque un lavoro sul passato, ma si resta sempre ancorati al presente. Spero
di aver soddisfatto i tuoi dubbi.
(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)
Pubblicato in data 09/05/08
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