Paura di ammalarsi (106014)
Tom 37
Sono una donna di 37 anni, sposata e madre di due bambini di 3 anni e 5 mesi. Da diversi anni soffro di mal di testa, mal di stomaco, giramenti di testa. Gli esami medici hanno dato tutti riscontri negativi. Lo scorso anno mi si è accentuata la paura di ammalarmi improvvisamente e ogni giorno mi sento sintomi in tutto il corpo (vertigini, senso di soffocamento, mal di cuore, ecc). Ero arrivata ad aver paura ad alzarmi dal letto. Nel maggio dello scorso anno avevo iniziato a prendere degli ansioliti e degli antidepressivi, che ho smesso quasi subito in quanto ho scoperto di essere incinta. Ho continuato fino a gennaio ad andare dallo psicoteraupeta. Sembrava che tutto andasse meglio, ma ultimamente mi sono riprese queste paure anche se meno accentuate, sopratutto ho paura quando sono in macchina da sola (a volte mi batte talmente tanto il cuore o mi sento la testa che mi pesa, che ho difficoltà a concentrarmi e non riesco a guidare) o se sono da sola in casa con i miei figli. La mia parte razionale riesce a capire che la mia è solo paura, ma la parte che prevale è quella che dice che sto male e nessuno mi crede. Vorrei tanto ritornare quella che ero una volta e riprendermi la mia vita. Ma non ci riesco e come se avessi una volontà contraria. Vorrei un consiglio su cosa fare.
Tom, ci sono delle paure e forse dei sensi di colpa che probabilmente deve andare a stanare, altrimenti potrebbe finire con l'ammalarsi sul serio. Credo che farebbe un gran bene a riprendere la psicoterapia, magari evitando di prendere i farmaci questa volta, almeno fintanto che non sia proprio assolutamente necessario. E' più curativa la psicoterapia senza l'utilizzo del farmaco, che rende più inaccessibili le emozioni e dunque più difficile il lavoro. So che la sua tendenza è quella di non aiutarsi, purtroppo tutte le persone che soffrono e hanno spunti depressivi, tendono a squalificarsi e a non fare per sé ciò che invece, in genere, fanno per gli altri. Ma mi creda, visto che ha scritto a noi, questo forse è il momento buono per occuparsi seriamente di se stessa e perchè possa riprendere in mano la sua vita. Non indugi e non cerchi scuse: si rivolga al suo terapeuta o a una nuova persona, come crede sia meglio per lei.
(risponde la Dott.ssa Elisabetta Corberi)
Pubblicato in data 11/12/07
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