Paura di morire (106100)
Emanuela 28
Buonasera, la mia vita è così semplice e normale da sembrarmi
complicata. Sono nata e cresciuta in un paesino di provincia, trascorrendo la
mia adolescenza in quasi completa solitudine (io timida, introversa, figlia
unica, i miei genitori e i miei diari segreti) in collina, poche amicizie scolastiche
e pressochè inesistenti dialoghi con i genitori. Poi in preda alla "disperazione",
al compimento della maggiore età, decido tra lacrime e struggimenti di
andare nella grande città a studiare e vivere... finalmente la vita!
Il primo amore, il primo bacio, le prime vere amicizie, i tratti del carattere
che si modificano.. il fiore che sboccia! Poi 6 anni fa incontro l'uomo della
mia vita, un anno fa compriamo casa e comincia una felice convivenza. I miei
genitori, ma soprattutto mio padre (buono, timido, burbero e introverso) non
ha mai accettato il mio allontanamento da "casa" e tuttora, nonostante
abitiamo a un ora e mezza di distanza, fa veramente fatica a venire a trovarci.
Questo mi fa stare male e se devo dirla tutta probabilmente neanch'io sono riuscita
a realizzare a fondo questo cambiamento della mia vita, questo distacco dai
miei genitori. Ho paura che questo sia in parte l'origine di una mia ossessione,
la paura di morire. Non c'è giorno, ogni giorno, tutti i giorni in cui,
anche solo per 5 minuti, a me non venga in mente la fine. Se penso che prima
o poi morirò e tutto finirà, se ci penso intensamente, sto male,
mi viene tachicardia, ansia, senso di mancamento. Così quando mi capita
penso che sono ancora giovane e che non ci devo pensare, ma subito dopo mi chiedo
allora cosa farò quando sarò vecchia.. Forse sembrerà una
lettera banale e stupida... a chi non capita di fare questo pensiero, ma non
tutti i giorni, così non è normale! Sto diventando pazza? Spero
di no. Dove si può ricercare l'origine di un'ossessione del genere, perchè
tale sta diventando? Un ultima cosa, faccio l'infermiera da tre anni può
influire?
Cara Emanuela, dalla tua lettera si evince che da circa un anno, in concomitanza
dell’inizio di una piacevole convivenza con il tuo fidanzato, ti capita
di soffermarti a pensare alla morte in modo molto concreto e, questo stesso
pensiero è doloroso. Piuttosto che un’ossessione, come dici tu,
ho avuto l’impressione che questo sia un “worry” ossia una
preoccupazione costante che si ripete nella mente come una litania per un determinato
periodo di tempo. In ogni caso, la tua soluzione a questo è diventata
un’auto-rassicurazione, anche se ti chiedi per quanto ti sarà utile.
Chiedi se c'entra il tuo lavoro, dove vedi persone che soffrono e muoiono…beh
c’entra tutto e niente allo stesso tempo. In realtà anche se dolorosi
si tratta di 5 minuti al giorno, quindi potrebbe essere un’esagerazione
contattare uno specialista, ma se vuoi liberartene e non credi di potercela
fare da sola, ti consiglio di parlarne con uno psicologo. Qualora si trattasse
di un’ossessione, di un pensiero intrusivo o di un worry come dicevo prima,
le strategie di cambiamento sono molto diverse; per il momento invece non penserei
assolutamente ai farmaci.Spero che questi consigli ti siano utili! Auguri!
(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)
Pubblicato in data 06/11/07
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