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Paura di morire (106100)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 398 volte

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Emanuela 28

Buonasera, la mia vita è così semplice e normale da sembrarmi complicata. Sono nata e cresciuta in un paesino di provincia, trascorrendo la mia adolescenza in quasi completa solitudine (io timida, introversa, figlia unica, i miei genitori e i miei diari segreti) in collina, poche amicizie scolastiche e pressochè inesistenti dialoghi con i genitori. Poi in preda alla "disperazione", al compimento della maggiore età, decido tra lacrime e struggimenti di andare nella grande città a studiare e vivere... finalmente la vita! Il primo amore, il primo bacio, le prime vere amicizie, i tratti del carattere che si modificano.. il fiore che sboccia! Poi 6 anni fa incontro l'uomo della mia vita, un anno fa compriamo casa e comincia una felice convivenza. I miei genitori, ma soprattutto mio padre (buono, timido, burbero e introverso) non ha mai accettato il mio allontanamento da "casa" e tuttora, nonostante abitiamo a un ora e mezza di distanza, fa veramente fatica a venire a trovarci. Questo mi fa stare male e se devo dirla tutta probabilmente neanch'io sono riuscita a realizzare a fondo questo cambiamento della mia vita, questo distacco dai miei genitori. Ho paura che questo sia in parte l'origine di una mia ossessione, la paura di morire. Non c'è giorno, ogni giorno, tutti i giorni in cui, anche solo per 5 minuti, a me non venga in mente la fine. Se penso che prima o poi morirò e tutto finirà, se ci penso intensamente, sto male, mi viene tachicardia, ansia, senso di mancamento. Così quando mi capita penso che sono ancora giovane e che non ci devo pensare, ma subito dopo mi chiedo allora cosa farò quando sarò vecchia.. Forse sembrerà una lettera banale e stupida... a chi non capita di fare questo pensiero, ma non tutti i giorni, così non è normale! Sto diventando pazza? Spero di no. Dove si può ricercare l'origine di un'ossessione del genere, perchè tale sta diventando? Un ultima cosa, faccio l'infermiera da tre anni può influire?

Cara Emanuela, dalla tua lettera si evince che da circa un anno, in concomitanza dell’inizio di una piacevole convivenza con il tuo fidanzato, ti capita di soffermarti a pensare alla morte in modo molto concreto e, questo stesso pensiero è doloroso. Piuttosto che un’ossessione, come dici tu, ho avuto l’impressione che questo sia un “worry” ossia una preoccupazione costante che si ripete nella mente come una litania per un determinato periodo di tempo. In ogni caso, la tua soluzione a questo è diventata un’auto-rassicurazione, anche se ti chiedi per quanto ti sarà utile. Chiedi se c'entra il tuo lavoro, dove vedi persone che soffrono e muoiono…beh c’entra tutto e niente allo stesso tempo. In realtà anche se dolorosi si tratta di 5 minuti al giorno, quindi potrebbe essere un’esagerazione contattare uno specialista, ma se vuoi liberartene e non credi di potercela fare da sola, ti consiglio di parlarne con uno psicologo. Qualora si trattasse di un’ossessione, di un pensiero intrusivo o di un worry come dicevo prima, le strategie di cambiamento sono molto diverse; per il momento invece non penserei assolutamente ai farmaci.Spero che questi consigli ti siano utili! Auguri!

(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)

Pubblicato in data 06/11/07

 

 

 

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