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perdita di controllo e di contatto con la realtà (166412)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 5392 volte

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Lina, 21

D

 

 

Chiedo un consulto qui perchè in primis ho bisogno di uno sfogo, come in gran parte dei momenti che caratterizzano la mia vita familiare. il 90% del tempo in casa lo passo a rispondere male ai miei genitori, spesso senza un valido motivo.

recentemente mi sono aperta con mio padre a proposito di alcuni disturbi che ho avvertito per anni, ma che negli ultimi mesi si stanno facendo più frequenti, totalizzanti e pericolosi per la mia psiche. Incubi che nel dormiveglia non mi facevano capire se ero sveglia o meno, in cui persone che entravano nella casa in cui ero parlavano male di me, soffermandosi su miei difetti caratteriali o altro; la costante sensazione di sentirmi pedinata da poliziotti che ero convintissima avessero a che fare con mio padre, visto che nel suo lavoro si trova a contatto con molti di loro; persone a me sconosciute che passando per strada e guardandomi dicevano cose su di me che neanche io sapevo; il senso di inadeguatezza totale nel cercarmi un lavoro o nello studio, che credo possa non portarmi mai a nulla di concreto, se non alla dipendenza economica dai miei genitori ancora per lungo tempo.
Queste sono solo alcune delle cose che ormai caratterizzano tutti i miei pensieri.
L'idea di affrontare una terapia, consigliatami da mio padre, mi sembra inutile poichè l'ultima volta che ho avuto a che fare con uno psicologo ho miseramente deciso di non continuare, perchè mi sembrava priva di senso e non mi portava a nulla, se non a un leggero senso di soddisfazione appena uscita dal suo studio per essermi sfogata alla cifra di 80 euro a seduta.
Credo di aver bisogno solo di un aiuto farmaceutico, ma conoscendomi ho paura che potrei sentirmi sopraffatta da una cosa del genere, che potrei vedere come l'unica fonte di serenità.
La terapia potrebbe portarmi a un po' di equilibrio, forse è vero, ma come se continuo a vivere con iC anche senza dirmi niente di particolarmente cattivo? Potrei andare a vivere da sola, ma come se non mi sento all'altezza di trovarmi un lavoro? Senza parlare del rischio di sentirmi giudicata e offesa anche da chi mi circonderebbe in qualunque ambito (mi è già capitato l'anno scorso, di questi tempi).
La mia è una paranoia costante, che si alterna a un profondo senso di inadeguatezza, bassa autostima, ansia perenne delle persone che conosco o meno, che mi porta raramente a fidarmi sul serio di qualcuno e a crearmi dei veri affetti.
chiedo aiuto per questa situazione che mi sembra così intricata e fuori dalla mia portata. ammetto di aver paura perchè sento di essere prossima a una perdita di controllo sconosciuta.
ringrazio in anticipo per l'eventuale risposta

 


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R

 

 

Gentile Lina,
come potrebbe qualcuno fidarsi di lei, se lei è la prima a non fidarsi è lei stessa?
Di sé fa un quadro solo negativo, talmente negativo da pensare che altri la giudichino e la offendano. Mi sembra possibile che lei attribuisca agli altri il giudizio che lei ha su di sé, e ciò la fa sentire sempre peggio e, anche, in colpa. Il suggerimento di suo padre di intraprendere un psicoterapia mi sembra giusto, ma è necessario che lei sia ne assolutamente convinta e voglia affrontare la terapia: può anche essere talvolta, in pochi casi, un'occasione di sfogo, è soprattutto un percorso di riflessione sulle cause profonde che le impediscono di avere una vita ricca di esperienze e soddisfacente.
Ci si potrebbe domandare  come mai nutre tanto odio, come mai immagina "di aver bisogno solo di un aiuto farmaceutico" , come mai "ha paura che potrebbe sentirsi sopraffatta da una cosa del genere", come mai vive nell'assoluta sfiducia nelle sue capacità....Queste sono domande alle quali, data la carenza di informazioni, non posso dare risposte; ma ritengo che, con l'aiuto di un professionista esperto (potrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta iscritto all'ordine degli psicologi della sua regione, magari scegliendo fra quanti offrono il primo colloquio gratuito), potrebbe, in un ragionevole lasso di tempo, trovare il modo di trovare in sé la capacità di affrontare la vita in modo pieno e gioioso.
Nell'augurarle ogni bene, la saluto.
S. Bertini

 

(risponde la Dottoressa Susanna Bertini)

 


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