Tic nervosi (109076)
Alessandra 18
Salve, ho 18 anni e chiedo aiuto a voi, in quanto nessuno sembra realmente interessarsi
al mio problema. Da quanto sono piccola ho sempre avuto il problema dei tic
(sono concentrati soprattutto sulla zona facciale). Molti la prendono come una
cosa di poco conto e quando mi vedono farli ovviamente ridono. Personalmente
non ci trovo niente di divertente. A tutt'oggi non riesco a fare alcunchè
(addirittura a volte mi impediscono di dormire), senza esserne inevitabilmente
presa "d'assalto" e sono costretta così a sospendere l'attività
che in quel momento sto svolgendo (molto spesso mi capita durante lo studio).
Ora, io so, per le ricerche effettuate, che i tic sono involontari. Nel mio
caso è il contrario: sono io che li faccio volutamente (quindi me ne
accorgo) e una volta che inzio non riesco più a smettere. A questo punto
mi chiedo se si tratti effettivamente di tic. So per certo che per me è
un vero supplizio, sia per l'imbarazzo a cui ovviamente mi portano quando la
gente mi vede farli, sia perchè, come dicevo prima, mi impediscono di
fare qualunque attività; ad ogni modo per capire meglio il problema vorrei
aggiungere che sono molto, molto ansiosa (ho problemi di tipo ossessivo-compulsivo),
riservatissima e a malapena sopporto i miei. E' forse in qualche modo legato
a questo? Non so, vorrei quindi delucidazioni in merito e sapere se esiste una
"cura". Spero tanto che mi rispondiate e per quanto improbabile ringrazio
in anticipo.
Cara Alessandra, come vedi anche se pensavi fosse improbabile che ti rispondessimo...
ti sto rispondendo! Da come descrivi la situazione i comportamenti che descrivi
non sono dei tic (in quanto non sono involontari o perlomeno vissuti come involontari),
ma probabilmente sono più inquadrabili in comportamenti compulsivi e
quindi nel disturbo ossessivo-compulsivo. Alla base c'è un problema di
ansia. Penso sia questa la chiave per cambiare: una psicoterapia breve cognitiva-comportamentale
o strategica può rappresentare un valido aiuto. Con le parole di Marziale:
"Non è da uomo saggio dire: "Vivrò". Vivere domani
è già troppo tardi: vivi oggi." Un saluto.
(risponde il Dott. Fabio Gherardelli)
Pubblicato in data 17/01/08
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