timidezza (42020)
Laura, 21anni (30.9.2001)
Ciao,
sono una ragazza di 21 anni, studio all'università senza
troppe difficoltà, vivo con i miei genitori e una sorella
più grande di me. Da quando sono nata ho problemi di
timidezza, arrossisco facilmente con persone che conosco poco o se
affronto argomenti che mettono in gioco la mia persona, ho
difficoltà a inserirmi in ambienti già socialmente
organizzati e non riesco ad esprimere le mie emozioni più
profonde con le persone a cui voglio bene (premetto che tutti i miei
famigliari sono piuttosto timidi). I miei rapporti sociali sono
migliorati crescendo e ora ho meno difficoltà a socializzare
tuttavia ho ancora dei problemi. Da due anni ad esempio ho una
profonda amicizia con un ragazzo di cui credo di essere innamorata,
ci vediamo molto spesso e ci sentiamo per telefono ogni giorno, il
problema è che nonostante andiamo molto d'accordo non riesco a
parlargli dei miei sentimenti per lui. Io penso che ormai lui abbia
capito cosa provo ma fa finta di niente e non mi parla mai di cosa
sente per me anche se lui non è un ragazzo timido.
Non ci siamo mai baciati ne ci sono stati scambi affettuosi fisici,
il nostro rapporto è intellettuale, ci regaliamo musica,
libri, inviti a uscire isieme, esperienze....ma la nostra non credo
si possa definire amicizia, infatti la complicità tra noi non
è paragonabile a quella che ho con un sacco di altri amici che
ho. Io sono praticamente ossessionata da lui, continuo a chiedermi
come fare per parlargli apertamente e a come lui potrebbe reagire;
la mia insicurezza mi porta ogni volta a rinunciare per poi stare
nuovamente male e ricominciare a pensare daccapo. Ormai è
troppo tempo che mi trastullo in questo circolo vizioso: ho paura di
perderlo nel caso in cui non fosse innamorato, ho paura di non
sentirmi più la stessa se lo perdessi (mi sento veramente bene
e meno timida quando sono con lui, penso che questo contribuisca ad
aaumentare la mia attrazione per lui), vorrei chiarire una volta per
tutte per confermare ciò che intuisco, cioè che secondo
me anche lui è innamorato ( non ha la ragazza e non è
omosessuale).
Questo rapporto oltretutto mi ha fatto pensare alla mia timidezza,
se sono così impacciata ad esprimermi con un amico così
particolare devo preoccuparmi per la mia futura vita sessuale?
può un'amicizia così trasformarsi in una storia
d'amore vera e propria (con contatto fisico intendo)? come posso fare
per sbloccare la mia timidezza? posso esprimere amore e iniziare una
vita sessuale in un rapporto cresciuto su un'amicizia profonda?sono
davvero in crisi e con più passa il tempo con più
divento insicura, potete aiutarmi? grazie
Laura
Cara
Laura,crescere significa spesso cambiare, accettando il disagio del
nuovo, in misura del superamento del senso di frustazione che ci
procura il nostro modo di essere.Tu sei probabilmente in una fase di
rinnovamento e, doloroso che sia affrontare il passaggio, certo non
potrai che essere alla fine "migliore" di oggi.La timidezza non
è uno "status", ma un modo di essere e soprattutto non
è una malattia inguaribile; spesso nasce da un grande senso di
sfiducia ed insicurezza, che portano ad interpretare "l'altro" non
come un "oggetto" positivo e gratificante, ma come fonte di inutile
ansia. Valuta il buono dei rapporti che stabilisci e non proiettare
mai in una relazione eccessivamente.Io non so se "è vero
amore" con questop tuo amico; credo, però, che sarebbe
importante che tu prima di stabilirlo, avessi molte altre conoscenze
e stabilissi nuovi rapporti.