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A 13 anni il primo rapporto sessuale

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on . Postato in News di psicologia | Letto 967 volte

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Rapporto sulle donne milanesi: vogliono un figlio unico ma perfetto. Il 9% non usa contraccettivi, il 24,4% ha fatto uso della pillola Lolite, ma tutt'altro che immature . Poi studentesse eccellenti e donne in carriera, almeno fino ai trent'anni (italiane, s'intende). Poi mogli, e sia, ma solo una volta raggiunta la posizione per cui hanno lottato. Il lavoro non può attendere, il primo figlio sì. Ma fatta la scelta meglio non correre rischi: dev'essere bello, sano, forte. A qualunque costo: la scienza aiuta (15 donne su cento si sottopongono all'amniocentesi, mille in un anno hanno utilizzato con successo la procreazione assistita), il dottore di buona fama rassicura. Mamme consapevoli, insomma. Anche per questo la natalità è in crescita. E, infine, donne che invecchiano con serenità, guardando le rughe senza orrore, meglio e più a lungo dei loro compagni di vita. Tanto che alla fine, se le si conta, sono di più.

Donne in Lombardia, raccontate dai medici . La ricerca «Eva contro Eva», realizzata da Giorgio Pardi, direttore del dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Neonatologia della Clinica Mangiagalli, viene presentata oggi all'81esimo congresso della Società italiana di ginecologia. È un ritratto in numeri: le donne rappresentano oltre la metà della popolazione lombarda (su 9.393.092 abitanti sono 4.813.100) e sono più longeve degli uomini, con un'aspettativa di vita che raggiunge gli 83 anni, a fronte dei 76,7 del sesso «forte». Ma sono soprattutto «libere», fin da giovanissime: consumano i primi rapporti sessuali già a 13-14 anni, sette su dieci fanno uso di metodi contraccettivi (dalla pillola al meno sicuro coito interrotto).

«È un fatto innanzitutto biologico — spiega Guido Martinotti , prorettore e sociologo dell'Università Bicocca —. L'età delle prime mestruazioni si è abbassata già da qualche anno e ha inevitabilmente condizionato l'approccio al sesso, insieme al ruolo svolto dai media».
Perché l'immagine conta, eccome. «L'idea comune della donna lombarda è che sia responsabile, informata, senza troppi problemi, non più casa e famiglia», continua Martinotti. Un modello di «donna consapevole, che «pensa prima a sé, alla sua realizzazione e solo in seguito alla famiglia e ai figli». Che infatti arrivano puntuali solo una volta superati i trent'anni, seppur di più rispetto al recente passato e oltre la media nazionale (un incremento su cui pesa e molto il «contributo» delle donne straniere). Nel 2004 sono nati dieci bambini ogni mille abitanti contro 9,7 (dato italiano). Più nelle province di Bergamo e Brescia (10,9), meno a Milano (10), Sondrio (9) fino a Pavia (8 per mille).

tratto da Corriere.it - prosegui nella lettura dell'articolo

 

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