Amnesia: non è un disturbo neurologico, lo dice la storia.
L’amnesia dissociativa non sarebbe un disturbo legato ad una lesione o ad un trauma cerebrale ma la risposta ad un evento traumatico di un temperamento romantico e drammatico. Se la rimozione di intere parti della propria vita fosse legata ad un problema funzionale si dovrebbero trovare tracce di un’esperienza simile nella letteratura scientifica o anche solo nei racconti fantastici a partire dal poema di Gilgamesh.
Invece i primi casi di rimozione di ricordi in letteratura sono stati descritti agli inizi del 1800, in piena età romantica, e non dai medici ma dagli scrittori. Giovane, sano, che in seguito ad un trauma emotivo rimuove un ricordo per poi richiamarlo alla mente se stimolato da qualcuno: ecco l’identikit del personaggio che soffre di amnesia dissociativa. Questa la tesi di Harrison Pope, psichiatra alla Harvard Medical School. Cosa dedurre dall’analisi della letteratura di tutti i tempi? Che l’amnesia dissociativa è una sindrome "culturale" intervenuta dopo la nascita del temperamento romantico ed è conseguente ad un forte trauma o coinvolgimento emotivo.
Per verificare questa ipotesi Pope e il suo gruppo di ricerca hanno pubblicato un avviso, in tre lingue, su 30 siti internet in cui offrivano un premio di 1000 dollari a chiunque fosse riuscito a trovare un caso clinico o anche solo letterario di amnesia dissociativa prima del 1800. I risultati di questa curiosa ricerca sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista Psychological Medicine, una pubblicazione dell’Università di Cambridge.
Tratto da "Yahoo.it" - prosegui nella lettura dell'articolo
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