Gravidanza e disturbo bipolare: il rischio della psicosi post-partum
Le donne gravide con disturbo bipolare presentano un rischio elevato di sviluppare la psicosi post-partum
La Northwestern Medicine ha effettuato una revisione della letteratura su un disturbo raro e spesso poco indagato, evidenziando come le donne in gravidanza con disturbo bipolare presentino un rischio elevato di sviluppare la psicosi post-partum.
La psicosi post-partum si manifesta quasi sempre in concomitanza alla presenza del disturbo bipolare; ad aggravare il problema è la preoccupazione da parte dei medici nel prescrivere il litio, in quanto si teme che questo possa avere un impatto negativo sul bambino durante il periodo di allattamento.
Sono state pertanto studiate quelle madri trattate con litio durante il periodo post natale e si è osservato che i bambini non hanno avuto effetti negativi a breve termine, né a lungo termine, attraverso indagini di follow up.
Il litio è il farmaco più efficace e ad azione rapida per il trattamento della psicosi post-partum. Quest’ultima non può non essere considerata, in quanto aumenta il rischio che la madre possa uccidere se stessa e/o il suo bambino.
Il litio, secondo l’American Journal of Psychiatry, è il trattamento di elezione per questa psicopatologia; ciò che appare lacunoso è la mancanza di ricerca su tale malattia e, di conseguenza, spesso manca anche la diagnosi stessa.
È importante non confondere la depressione post-partum con la psicosi post-partum, in quanto nella prima si manifestano sintomi come stanchezza, ansia e pensieri ossessivi. Spesso, queste madri, possono lavarsi le mani ossessivamente prima di toccare i loro bambini o controllarli ogni dieci minuti per assicurarsi che questi respirino.
Questi pensieri sono pesanti e dolorosi, ma non sono presenti allucinazioni, deliri o sintomi psicotici.
L’insorgenza acuta della psicosi post-partum è molto più grave, tanto da portare le donne a comportamenti disorganizzati e confusi come se fossero in una sorta di delirio, che può spingerle fino ad arrecare danni al bambino.
È inoltre importante effettuare una distinzione tra una psicosi che si verifica esclusivamente dopo il parto, da quelle che presentano alterazioni croniche dell’umore sia durante che dopo la gravidanza.
La review ha inoltre sottolineato la mancanza di centri di cura per madre e bambino all’interno degli ospedali psichiatrici Statunitensi.
In altri paesi esistono unità di ammissione comuni in cui si assistono madre e bambino, mentre in America, di solito, le madri vengono ricoverate in un ospedale psichiatrico che non consente la presenza del neonato, rendendo così impossibile allattare o curare il proprio bambino durante il percorso personale di recupero.
In virtù dei pochi studi e dei pochi esperti in materia, l’America Journal of Psychiatry ha richiesto una revisione della letterature per sviluppare una visione aggiornata e globale della malattia.
Le donne con disturbo bipolare devono quindi essere consapevoli della possibilità di sviluppare una psicosi post-partum, così come essere informate circa l’efficacia di trattamenti preventivi.
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