L'autocontrollo infantile prevede il ritmo dell'invecchiamento
Quando parliamo di autocontrollo facciamo riferimento a quelle capacità di gestione delle emozioni, azioni e pensieri che permettono ad ognuno di noi di entrare nelle relazioni sociali assai complesse e regolate. In uno studio, è stata indagata la relazione fra l'autocontrollo e il lento invecchiamento.
Il molteplice sistema di autocontrollo interviene anche per l’interesse e il benessere dell’individuo, permettendo scelte non impulsive, di gestire il corso dei comportamenti necessari a raggiungere un determinato obiettivo, di resistere alle distrazioni, ai pensieri indesiderati e alle tentazioni presenti nell’ambiente.
Le capacità di autocontrollo si possono osservare sin da bambini all’interno delle relazioni con adulti e tra pari.
Uno studio longitudinale pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences, ha osservato un campione ampio ben 1.037 soggetti dalla nascita sino ai 45 anni di età.
L’obiettivo dello studio è stato comprendere l’esistenza della relazione fra autocontrollo infantile e ritmo di invecchiamento, dove per ritmo si intende la valutazione di determinati aspetti quali: valutazioni biologiche e fisiologiche, scansioni di immagini strutturali del cervello, valutazioni degli osservatori, autovalutazioni e valutazione dei documenti sulla capacità gestionale e amministrativa delle vite del campione.
Attraverso l’osservazione di studi precedenti, con lo stesso obiettivo di ricerca, è emerso che l'autocontrollo dei bambini è correlato alle loro circostanze socio-economiche e alla loro intelligenza. Sia la classe sociale che l'intelligenza sono state implicate nella durata della vita e della salute, infatti, sia la classe sociale che l'intelligenza sono state chiamate “cause fondamentali” della salute in età avanzata. La classe sociale è stata proposta come causa fondamentale perché influenza molteplici esiti di malattia attraverso svariati meccanismi, rappresenta l'accesso a risorse importanti e le sue associazioni con gli esiti di salute vengono mantenute anche quando i meccanismi intervenienti cambiano. L'intelligenza è stata concettualizzata come una causa fondamentale per ragioni simili.
Ciò che è emerso evidenzia che i bambini che hanno mostrato un maggiore autocontrollo, in termini di numero di occasioni osservate (a scuola, con i coetanei, etc.), hanno mostrato un invecchiamento che potremmo definire ‘più lento’ in età adulta, con previsioni positive per l'età avanzata.
Rispetto alle condizioni “fondamentali” di classe sociale e intelligenza, intese come correlazioni importanti al vaglio di una ricerca di questo tipo, rimangono aspetti sui quali si potrà indagare nelle ricerche future, anche se non hanno avuto una forte rilevanza in questo studio.
Nell’articolo si osserva che “è noto che un maggiore autocontrollo prevede la longevità. I nostri risultati suggeriscono che i giovani con un migliore autocontrollo non solo vivono più a lungo, ma invecchiano anche più lentamente da adulti e sono meglio preparati verso la mezza età a gestire il processo di invecchiamento. In questo studio prospettico di cinque decenni su una coorte di nascita rappresentativa della popolazione, i bambini che hanno esercitato un migliore controllo sulle proprie emozioni, pensieri e comportamenti in seguito hanno sperimentato un calo del corpo legato all'età meno, hanno mostrato meno segni di invecchiamento cerebrale, sono stati più attenti alla pratica di informazioni sanitarie e finanziarie, erano più coerenti nell'attuazione di comportamenti sanitari e finanziari positivi, mostravano atteggiamenti e aspettative più positivi nei confronti dell'invecchiamento, erano più integrati socialmente ed erano più soddisfatti della vita.”
Gli adulti, che avevavo mostrato un bagaglio di un maggiore autocontrollo infantile, mostravano meno segni di invecchiamento cerebrale, avevano volti dall'aspetto più giovane, camminavano più velocemente ed erano più dotati nel saper gestire le esigenze sanitarie, finanziarie e sociali delle loro vite.
Riferimento:
- Childhood self-control forecasts the pace of midlife aging and preparedness for old age. Leah S. Richmond-Rakerd, Avshalom Caspi, Antony Ambler, Tracy d’Arbeloff, Marieke de Bruine, Elliott, HonaLee Harrington, Sean Hogan, Renate M. Houts, David Ireland, Ross Keenan, Annchen R. Knodt, Tracy R. Melzer, Sena Park, Richie Poulton, Sandhya Ramrakha, Line Jee Hartmann Rasmussen, Elizabeth Sack, Adam T. Schmidt, Maria L. Sison, Jasmin Wertz, Ahmad R. Hariri, andTerrieE.Moffitt. PNAS January 19, 2021 118 (3) e2010211118; https://doi.org/10.1073/pnas.2010211118. APA 2020.
(a cura della dott.ssa Assunta Giuliano)
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