Le molecole che fummo
I nostri più antichi antenati vivevano in acque calde e acide: lo dimostrano i loro enzimi,“risorti” grazie alla bioinformatica.
In un laboratorio ad Atlanta degli scienziati stanno studiando delle molecole batteriche. Non sono però molecole qualsiasi: hanno da uno a quattro miliardi (sì: miliardi) di anni. Sono le proteine dei nostri più antichi progenitori, che vivevano su una Terra giovanissima. Non a caso sono adatte a un ambiente ben diverso dal nostro: acque dalle temperature di quasi 50 gradi e 100 volte più acide di quelle attuali.
Nessuno scenario alla Jurassic Park, nessuna macchina del tempo e nessun miracolo della Madonna che faccia risorgere batteri fossili. In effetti, le proteine sono state ricostruite artificialmente dalla dottoranda Zi-Ming Zao e altri ricercatori del team del professor Eric Gaucher, al Georgia Institute of Technology, grazie a un’ingegnosa tecnica bioinformatica nota come ancestral sequence reconstruction: ricostruzione di sequenze ancestrali. Lo studio è stato pubblicato da Nature Structural & Molecular Biology pochi giorni fa.
Tratto da: "ilpost.it" - Prosegui nella lettura dell'articolo