L'impulso che fa uscire i bambini dall'isolamento
La stimolazione vagale (in sigla VNS), tecnica basata sui microimpulsi di un neuro-pacemaker posto sotto la clavicola e avviati al cervello tramite il nervo vago che transita nel collo, si sta rivelando un’inattesa soluzione per le cosiddette comorbidità, termine che indica patologie che si presentano insieme. Utilizzata per curarne una, finisce per funzionare anche nell'altra, sorprendendo gli stessi medici. L'ultima sorpresa arriva nell'autismo, la malattia dell’isolamento psichico, che colpisce fino a 60 bambini ogni 10 mila. Usando la stimolazione vagale su oltre 300 bambini affetti da epilessia e autismo i neuropsichiatri infantili diretti da Michael Levy dell’Università della California hanno visto migliorare anche questo disturbo.
Tratto da "Corriere.it"- prosegui nella lettura dell'articolo