Linee guida per l'uso di terapie integrative nel trattamento del cancro al seno
In tutto il mondo si stima che il 33-47% di individui con una diagnosi di cancro al seno usa terapie complementari, alternative o integrative (ovvero, vitamine, minerali, yoga, meditazione, agopuntura e massaggi) durante il trattamento del cancro, mentre solo nel Nord America la percentuale raggiunge il 48-80% di persone, guarite dal cancro al seno, che hanno usato le terapie complementari ed integrative dopo la diagnosi.
Seguendo i metodi delineati dall’Istituto di Medicina, sono state sviluppate delle linee guida sull’eventuale uso di tali metodi, in base ad una revisione sistematica della letteratura presente, in particolare analizzando quegli studi che indagavano l’uso della medicina complementare ed integrativa, durante il trattamento del cancro al seno, in quanto cura di supporto. Quindi, sono stati selezionati solo quei risultati considerati clinicamente rilevanti per le pazienti, focalizzandosi sia sul periodo del trattamento attivo del cancro, che su quello successivo, per valutare gli eventuali effetti collaterali a breve e lungo termine (generalmente mesi o anche anni dopo il trattamento).
Inoltre, i ricercatori hanno graduato le terapie prese in considerazione, in base ai benefici ed all’efficacia di ciascuna, per cui si definiscono terapie di Grado A e B quelle con un’alta probabilità di efficacia e che, quindi, vengono raccomandate; terapie di Grado C quelle con una bassa probabilità di essere efficaci e che, comunque, rimangono oggetto di discussione; terapie di Grado D e H quelle che vengono sconsigliate perché ritenute dannose (ovvero, l’acetil-l-carnitina).
La ricerca, quindi, raccomanda l’uso di terapie comportamentali (per esempio, meditazione/mindfulness, rilassamento), i massaggi, la gestione dello stress e lo yoga per migliorare l’umore nel contesto di ansia e depressione durante il trattamento del cancro, ma anche per ridurre la stanchezza e migliorare la qualità della vita.
A parte l’uso del ginseng per la stanchezza, dello zenzero per il CINV e del vischio per migliorare la qualità della vita (tutti di Grado C), le raccomandazioni non possono essere fatte per altri prodotti botanici o integratori alimentari, in quanto alcuni di questi mancavano di efficacia a lungo termine.
Infine, dato il numero limitato di raccomandazioni di Grado A e B, i dottori dovrebbero coinvolgere le pazienti nel momento in cui si devono prendere queste decisioni, illustrando i benefici ed i danni, rilevati empiricamente, per rispettare i valori e le preferenze delle pazienti ed al fine di far accettare loro la prognosi.
(Traduzione e riassunto a cura della Dottoressa Alice Fusella)
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