Sincerità e tempi di reazione alle domande
Nella quotidianità ci imbattiamo in svariate conversazioni, ad ognuna delle quali attribuiamo un determinato livello di fiducia, sia in base al tipo di relazione che esiste tra noi e l’interlocutore, sia per come l’altro interagisce con noi e anche per l'atteggiamento assunto nei nostri confronti nel momento in cui ascoltiamo le risposte anche a semplici quesiti proposti.
Se immaginassimo di spiegare quali sono, per noi, gli elementi 'tecnici' o atteggiamenti che entrano in gioco in una conversazione e determinano il giudizio di sincerità/insincerità che viviamo nei confronti dell’altro, probabilmente diremmo:
- la postura
- il tono di voce
- il coinvolgimento emotivo dell'altro.
In un recente studio è emerso che un elemento determinante, che valutiamo per interpretare se le risposte dell'interlocutore sono ‘sincere/insincere’, è il tempo di reazione delle risposte alle nostre domande e lo facciamo in modo spontaneo.
Quando pensiamo di riuscire a comprendere se il nostro interlocutore ci sta mentendo o meno, tra i tanti fattori ai quali facciamo caso, sicuramente ci sono i tempi di risposta ad una domanda. Infatti è comune pensare che, le persone che impiegano maggiore tempo per rispondere secondo il nostro (personale) metro di giudizio, vengono giudicate insincere.
Secondo diversi studi esiste la tendenza a considerare menzognere le persone che ‘prendono tempo’ nel momento in cui vengono poste loro delle domande, di qualsiasi natura.
Il meccanismo che ci permette di fare questo tipo di considerazione è legato al concetto di ‘sovraccarico cognitivo’, secondo il quale una persona che elabora una bugia faccia un lavoro di creazione di elementi, che non sono veri, e che quindi lo porterebbero ad essere lento nel fornire le risposte, attribuendo così un giudizio negativo sulla persona. Gli studi suggeriscono che questo meccanismo sarebbe automatico e abbastanza comune.
Se dovessimo fare un piccolo esempio, immaginiamo di chiedere ad un nostro parente/amico cosa pensa della nostra cucina, un parere su ciò che gli abbiamo appena preparato, supponiamo che la risposta sia veloce e positiva nei nostri riguardi, quasi sicuramente la percepiremo come veritiera; se invece, in caso contrario, la risposta che riceviamo impiega del tempo, vediamo la persona ragionare su cosa dire, probabilmente giudicheremo quella risposta menzognera perché è lenta e ‘ragionata’.
In questo studio non viene precisato in che modo le verità o le menzogne vengono espresse, viene messo in evidenza quanto il giudizio verso le persone che non hanno tempi di reazione immediate o che non hanno dei tempi di risposta che ci ‘aspetteremmo’, siano giudicate false nella maggior parte dei casi.
Se pensiamo a quante volte abbiamo 'preso tempo' per rispondere ad una domanda, nel tentativo ad esempio di essere il più precisi possibile e pur essendo sinceri solo per il fatto di essere stati 'lenti', essere quindi stati giudicati bugiardi, crea un certo interesse.
Riferimento:
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Slow Lies: Response Delays Promote Perceptions of Insincerity. Ignazio Ziano - Deming Wang - James Cook University . Attitudes and Social Cognition © 2020, American Psychological Association. DOI:10.1037/pspa0000250
(a cura della dott.ssa Assunta Giuliano)
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