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Stili di attaccamento nelle relazioni di coppia

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Secondo una recente ricerca, la regola d’oro “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te” non sempre funziona nel matrimonio.

stili di attaccamento e relazioni di coppia

La “regola d'oro” rappresenta un consiglio utile nelle interazioni sociali: ci suggerisce di metterci nei panni altrui ed immaginare come ci sentiremmo nella loro situazione. Così, l'empatia ci mostra il modo per interagire con gli altri.

Questa regola funziona in generale perché, sotto certi aspetti, siamo fatti tutti allo stesso modo: abbiamo le stesse esigenze di base di amore e accettazione e sperimentiamo le stesse gioie e dolori, paure e delusioni. Il modo in cui ci sentiremmo in una situazione particolare, probabilmente è lo stesso modo in cui altre persone si sentirebbero.Tuttavia, ci sono situazioni in cui non tutti hanno gli stessi bisogni o provano le stesse emozioni; in questi casi, la “regola d’oro” può portarci fuori strada. E’ il caso degli stili d’attaccamento nelle relazioni intime.

L’Attaccamento è il legame emotivo profondo che si instaura tra madre e bambino durante le prime settimane di vita. Un Attaccamento Sicuro permetterà al bambino di usare la madre come “base sicura”, presupposto per l’esplorazione del mondo circostante. Ma, al primo segnale di pericolo, il bambino tornerà dalla madre, che gli offrirà benessere fisico e sostegno emotivo.

Al contrario, i bambini con Attaccamento Evitante capiranno di non poter fare affidamento sul conforto materno ed impareranno a calmarsi da soli; quelli con Attaccamento Ansioso, invece, scopriranno che, se saranno abbastanza esigenti, potranno catturare l’attenzione vagante delle loro madri.

Lo stile di attaccamento che si sviluppa durante la prima infanzia fornirà un Modello Operativo delle relazioni, che guiderà l’individuo nelle interazioni con amici e persone significative per tutto il resto della sua vita. I Modelli Operativi Interni presentano due componenti: una fa riferimento al modello di come sono gli altri, cioè se è possibile fidarsi della loro capacità di fornire sostegno quando necessario; l’altra è un modello di sé, che si riferisce alla probabilità che gli altri soddisfino le proprie esigenze e a quanto ci si reputa degni di ricevere sostegno.

Quando due adulti con Attaccamento Sicuro intraprendono una relazione intima, i loro Modelli Operativi li guidano intuitivamente verso una ricerca del benessere fisico e del sostegno emotivo. Per queste coppie fortunate, la “regola d’oro” funziona. Ma quando gli stili d’attaccamento non corrispondono, le difficoltà di coppia possono essere inevitabili.

Come suggeriscono gli psicologi Jeffry Simpson e Steven Rholes, i comportamenti di attaccamento non sono delle guide per negoziare le relazioni intime, ma piuttosto modalità di far fronte allo stress nelle relazioni.  In momenti favorevoli, questi modelli non sono evidenti. Ma quando la coppia incontra un evento stressante, come una mancata risposta ad un SMS, un ritardo ad una cena, i comportamenti d’attaccamento possono emergere.

Gli autori distinguono due tipologie di comportamenti d’attaccamento:

Evitamento: questo comportamento si riferisce a quanto ci si sente a proprio agio con l’intimità in un rapporto. Le persone altamente evitanti hanno paura di essere vulnerabili ed acquisiscono forza attraverso l'autonomia e l'indipendenza. In periodi di stress, si allontanano dai loro partner e cercano conforto nella solitudine.

Ansia: il comportamento fa riferimento alla tendenza di alcune persone a preoccuparsi di essere abbandonate o poco apprezzate dai partner. Si tratta di individui intensamente coinvolti nei loro rapporti, che mettono continuamente in dubbio l’impegno dell’altro perché si sentono indegni. La loro tendenza ad aggrapparsi, spesso porta il partner ad abbandonarli e ciò non fa altro che rinforzare le loro insicurezze.

Naturalmente si tratta di dimensioni, non di categorie: si può essere evitanti o ansiosi a vari livelli. Bassi livelli di entrambe sono presenti negli individui con Attaccamento Sicuro, i quali cercano la forza attraverso la vicinanza e l’apertura emotiva, non mettono in dubbio l’impegno del partner e vedono se stessi come degni di questo.

Sebbene gli stili di attaccamento si sviluppino entro il primo anno di vita, possono cambiare lentamente in base alle nuove esperienze relazionali. Un individuo evitante o ansioso, può acquisire gradualmente maggior fiducia da un partner con attaccamento sicuro. Tuttavia, fare ciò comporta un grande impegno per il coniuge con attaccamento sicuro: dovrà fornire al partner ansioso più rassicurazioni di quanto crede e, allo stesso tempo, dovrà imparare a non invadere gli spazi di un partner evitante quando avrà bisogno di tempo e spazio per se stesso.

Simpson e Rholes chiamano questo processo “partner buffering” e consiste nel rispondere all’altro significativo in modo da adattarsi al suo stile di attaccamento. Mettendo in atto questo comportamento, l’angoscia del partner diminuirà ed il conflitto nel rapporto potrà essere risolto. Ad esempio, il partner dovrebbe telefonare anche nel caso di un breve ritardo, se il coniuge ansioso lo desidera. In questo modo le sue preoccupazioni saranno attenuate e potrà essere più responsivo alle esigenze dell'altro.

Si potrebbe pensare che il “partner buffering” rafforzi dei cattivi comportamenti, dal momento che si risponde al bisogno di attaccamento del partner con dimostrazioni apparentemente inutili di impegno o si favorisce il distacco emotivo, offrendo all’altro più spazio. Le ricompense e le punizioni possono risultare efficaci a plasmare semplici abitudini, ma l’attaccamento è tutt’altro che una semplice abitudine. Piuttosto, si tratta di una complessa struttura di cognizioni e comportamenti. E’ possibile aiutare il proprio coniuge a cambiare tale struttura gradualmente, ma è necessario costruire su ciò che è già presente, non abbatterlo e ricominciare.

Il “partner buffering” richiede una grande auto – consapevolezza e introspezione per comprendere il proprio e altrui stile di attaccamento, senza lasciarsi guidare dalle intuizioni, ma piuttosto dalle intenzioni, dal momento che è necessario agire in contrasto con il modo in cui si vorrebbe essere trattati.

Le relazioni intime si basano sull’incontro tra bisogni reciproci. Ma usare la “regola d’oro” tentando di intuire le esigenze dei nostri partner, può portarci fuori strada. Piuttosto che dare agli altri significativi ciò che noi stessi vogliamo, bisogna dare loro ciò che vogliono. In questo modo,  quando incontriamo i bisogni del partner, questo si sentirà abbastanza sicuro da incontrare i nostri.

 

Tratto da: psychologytoday

 

 

(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Rubina Auricchio)

 

 


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Tags: stili di attaccamento relazioni intime

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