Due ragazzi uno di diciotto anni, l’altro di diciassette nell’arco di cinque mesi si defenestrano o vengono defenestrati in un hotel, tutte e due stavano andando in gita a visitare il più grande parco dei divertimenti: Expo.
Una ragazza è fermata in Turchia mentre sta andando in Siria per combattere contro l’impero dominante dell’occidente.
Sono ragazzi che appartengono allo stesso ceppo generazionale, eppure sembrano l’espressione di una scissione, di una duplicazione deformata.
E’ una generazione attaccata all’oggetto transizionale dello smartphone e appartiene ad un sistema sociale multiplo, caleidoscopico fatto di mille colori e arcobaleni che argomenta nel silenzio delle proprie stanze un desiderio di distacco, di separazione dalla condizione che impedisce il processo di separazione e individuazione di Sé.