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Essere madre

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on . Postato in Infanzia e adolescenza | Letto 1855 volte

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Quando una donna diventa mamma i meccanismi e le dinamiche interiori subiscono profonde trasformazioni.

essere madrePer molte donne si riattivano automatismi arcaici di relazione con la propria madre, per altre l’obiettivo principale è distanziarsi il più possibile dal modello acquisito, l’evidenza è che diventare madre attua nella donna una profonda trasformazione a livello psicologico.

Gli aspetti positivi del generare sono già stati analizzati da diversi autori (A.Scopesi P. Viterbori; Katherine Ellison) , la gioia di essere mamma, il partorire una creatura che dipende in tutto e per tutto dai genitori, il sentimento di onnipotenza, sono tutte sensazioni appaganti e speciali, per non parlare della gravidanza che viene comunemente classificata come un periodo meraviglioso per la gestante, tuttavia esiste un’altra faccia della medaglia che spesso spaventa e per la quale si tende a nascondere ciò che si prova e si pensa.

Gli aspetti negativi come la depressione post partum, il baby blues l’irascibilit{ sono aspetti socialmente riconosciuti e trattati ma il vissuto reale intimo di una neomamma sembra spesso qualcosa di cui vergognarsi.

Appena il bambino nasce non è sempre “amore a prima vista” e difficilmente è “come lo si era immaginato”, accettare questa consapevolezza mentre tutti quelli che vanno a trovare il nascituro raccontano quanto sia meraviglioso e magico l’evento crea una grande confusione all’interno della mamma.

Il dato più evidente che una mamma in difficoltà con la relazione con la creatura si trova ad affrontare è il giudizio degli altri, sembrano sempre sapere tutti cosa debba provare la donna o cosa sia giusto o non giusto fare.

Molte donne davanti al nascituro sono confuse su cosa stanno provando e sono gli altri che riempiono la sua mente con qualcosa che proviene dall’esterno e non dall’interno.

Prendersi il proprio tempo è molto importante e la mamma deve concederselo.

Lo psicoanalista D. Stern ha scritto molto sulla costruzione dell’identità materna un processo complesso e continuo che inizia prima della gestazione e ha termine molto dopo la crescita del figlio.

Stern scrive: “L’assetto materno non nasce nell’istante in cui il neonato emette il primo vagito; la nascita di una madre non ha luogo in un momento specifico, ma emerge gradualmente dal lavoro che si è andato cumulando nei molti mesi precedenti e successivi all’effettiva nascita del bambino. Ogni neomadre sviluppa un assetto mentale fondamentalmente diverso da quello che aveva in precedenza ed entra in un campo dell’esperienza sconosciuto alle non-madri.”

L’insicurezza delle proprie capacita spinge ad affidare all’altro il sapere che lo riguarda, mentre è fondamentale attingere alle proprie risorse per rafforzare la nuova identità. Nel diventare madre una donna attraversa una modifica soggettiva dei processi cognitivi e emozionali che riguardano la percezione del sé. (Reale, 2004) ma questo comporta una profonda crisi che richiede adattamento al disordine che si vive

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L’idillio che la donna aveva immaginato di colpo non si realizza e questo disincanto crea sensi di colpa e delusione che solo lentamente ed accettando tali sentimenti potranno modificarsi.

D.W. Winnicott sottolinea l’importanza di sapere che l’aggressività è una componente dell’amore materno scrive infatti: “Ci sono persone che rimangono colpite quando scoprono che un neonato non suscita in loro solo sentimenti d¹amore".

Riconoscere la costellazione di emozioni che si sovrappongono e si addensano senza per questo esserne spaventati migliorerà la capacità della mamma di fortificarsi nel suo ruolo nascente. "Una parola al momento opportuno fa giustizia di tutti quanti i rancori, per dirla in termini pratici, sono convinto che sia utile far toccare con mano alle madri i loro risentimenti, anche i più aspri". Tutto ciò permette alla mamma non più idealizzata di "odiare a volte il suo bambino, senza mai fargliela pagare" (D.W. Winnicott).

Le madri che per motivi personali non riescono ad accettare queste parti di se riproporranno ciò che non è stato elaborato alle altre neomamme instaurando un circolo vizioso senza termine.

L’accettazione e la condivisione permetterà di interrompere questo ciclo distruttivo dominati dalla negazione.


(Dott.ssa Luisa Bonomi)

 


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